BARI- La crisi non è passata, lo dicono i dati raccolti dalla Uil che lancia l’allarme e chiede un uso più consapevole dei fondi comunitari.
A febbraio 2016 il ricorso da parte delle aziende della Puglia alla cassa integrazione, dicono, aumenta del +356.1% sul precedente dato di gennaio.
Tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni sono state 4.3 milioni (a fronte di quasi 1.8 milioni di febbraio 2015) che equivalgono a 25.389 lavoratori coinvolti, considerando un orario di lavoro a tempo pieno.
In Puglia , la cassa ordinaria (Cigo) autorizzata a febbraio per 360mila ore, segna un incremento di 74.8 punti percentuali su gennaio 2016 ma sul dato influisce ancora il blocco delle procedure dovuto all’allineamento con le nuove regole introdotte dal Jobs Act. Invece, rispetto a dodici mesi fa, la Cigo è diminuita del 42.3%.
La Uil , inoltre è preoccupata per la corsa della cassa straordinaria (Cigs), il cui numero di ore autorizzate a febbraio 2016 è pari a 3.8 milioni di ore, con un grave rialzo del 535.4% sul precedente dato di gennaio e del 266.5% su febbraio dello scorso anno.
“A differenza della cassa ordinaria, che viene concessa nelle ipotesi di difficoltà temporanea di un’azienda, la Cigs è fonte di maggiore preoccupazione – commenta Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat – in quanto essenzialmente finalizzata a fronteggiare crisi aziendali più strutturali. Infatti, molte grandi imprese sono nel pieno di complicati processi di ristrutturazione o addirittura di dismissioni di intere aree”.
Relativamente alla cassa in deroga (Cigd), si segna un calo di ore autorizzate dello 0.4% su gennaio 2016 e una crescita del 5.1% su febbraio 2015.
“E’ chiaro che il mercato del lavoro attuale – prosegue Pugliese – caratterizzato da poche luci e molte ombre, ha bisogno di una ripresa decisamente più robusta e in questo senso occorrono immediatamente politiche economiche che rilancino investimenti e consumi interni. Inoltre, per agganciare concretamente il treno della crescita ed occupazione generale è necessario puntare sul Mezzogiorno: fondamentale sarà il corretto impiego dei fondi comunitari 2014-2020, unica risorsa a disposizione delle istituzioni, per affrontare la pesante piaga della disoccupazione”.
BrindisiOggi
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