BRINDISI- Tagli per il Niat, il centro di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza territoriale, la Asl ridimensiona e lo declassa da Unità operativa complessa a unità operativa semplice. E’ quanto prevede il piano di riordino proposto dal direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone. Scatta l’allarme da parte di tutte quelle famiglie del territorio brindisino che avendo in casa un bambini diversamente abile temono di perdere i servizi sanitaria. Il Niat dovrebbe garantire infatti assistenza ai soggetti di età compresa tra 0-18 anni, affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali, nonché da disturbi della sfera neurologica e psichica, mediante l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie finalizzate al recupero funzionale, scolastico, sociale. Gli interventi dovrebbero essere espletati a livello ambulatoriale, domiciliare, territoriale, ospedaliero e delle comunità riabilitative residenziali e semiresidenziali.
Proprio questa mattina una mamma si è rivolta al Niat di Brindisi per prenotare una visita logopedica per la propria bambina, il primo appuntamento disponibile è tra due anni. Tutto questo quando l’unità non è stata ancora declassata.
“Un allarmismo eccessivo- dice il direttore generale, Giuseppe Pasqualone- cambia il direttore dell’Unità, non l’offerta sanitaria. Le liste d’attesa poi vi sono ovunque e bisogna fare i conti con la carenza di personale. Per questo cerchiamo di ottimizzare le risorse”.
BrindisiOggi
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