BRINDISI– Scongiurato il pericolo di chiusura dell’Arsenale militare di Brindisi. Dal primo marzo 2013 quello che già era distaccamento dell’Arsenale di Taranto passa alle dirette dipendenze di CONFOSBARC. Dal 2015 invece sarà convertita in reparto di manutenzione dei mezzi in totale autonomia.
Sono queste le notizie che arrivano direttamente dalla sede centrale della Marina Militare confermate anche dai sindacati ma soprattutto dal senatore Giuseppe Caforio dell’Italia dei Valori che per anni ha combattuto al fianco dei lavoratori brindisini affinché quest’importante realtà non andasse persa.
“Finalmente è stata compresa l’importanza di salvaguardare tante professionalità uniche sul nostro territorio– ha dichiarato il senatore dell’IDV- era fondamentale che l’arsenale di Brindisi rimanesse al suo posto. Per ottenere questo risultato abbiamo lavorato in sinergia con gli organi competenti ma anche e soprattutto con i sindacato, con gli RSU a cui va il mio ringraziamento in particolare a Vincenzo Sorge ed a Francesco Durantini”.
Ma le novità non finiscono qui a rafforzare l’idea che il territorio brindisino sia strategico per la Marina Militare arriva anche la notizia di una sostanziosa integrazione alle già numerose unità presenti all’interno del Reggimento San Marco. Duemila militari sono attesi nei prossimi mesi. Il Reggimento san Marco attualmente impegnato nella missione di pace in Afghanistan ha l’onere anche di garantire l’ordine e la sicurezza sul proprio territorio. I nostri militari nell’ultimo anno sono stati particolarmente impegnati nell’operazione strade sicure che ha richiesto un impiego straordinario d’unità. L’arrivo di nuovi militari servirà anche a supportare i numerosi servizi che quotidianamente vengono garantiti proprio dal Reggimento San Marco.
Lucia Pezzuto
Sono veramente contento che la base di Brindisi sia stata rivalutata, ho passato circa cinque mesi a Brindisi durante il servizio militare ed essendo io stesso di origine pugliese mi sono sentito a casa mia.
Sono, per mia s/fortuna nato a Venezia e purtroppo ho visto la misera fine del nostro antico ma ancora funzionale Arsenale, dato in pasto alla politica ed al degrado.
Potrebbe essere fonte ed opportunità di lavoro per centinaia di giovani provenienti dalle scuole nautiche e tecniche della città, invece si preferisce tenerlo in “stand ny” magari per poterlo vendere a qualche smaneggione privato o peggio, estero.
C’è da dire una cosa, al sud siete più uniti e forti socialmente e alla fine la spuntate, forse perchè amate la vostra terra molto di più dei settentrionali che mirano solo al mero guadagno personale ed hanno l’avidità come primo comandamento del loro codice genetico.
Bravo Massimo, è così che ragiona una personale matura e cosciente. L’autocelebrazione non serve, anzi è di ostacolo. E’ necessario lavorare e impegnarsi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Certo adesso viene il difficile, perchè accanto ai duemila (?) militari annunciati va accostato un numero suffieciente di dipendenti civili, da assumere, per assicurare il ricambio generazionale e tenere sempre bilanciato il divario numerico fra componente civile e militare. Certo oggi siamo prudentemente soddisfatti, se pensiamo ad Ottobre del 1981 quando qualcuno annunciò la chiusura dopo pochi mesi, e il trsaferimento delle maestranze a Taranto.
Claudio
finalmente si sono raggiunti obiettivi richiesti e agognati per anni,certo sarà necessaria ancora la costanza e l’impegno per avere chiara la situazione organizzativa del lavoro,gli obiettivi industriali e ancor di più l’aspetto giuridico/contrattuale di tutto il personale civile ma è stato smosso un macigno che bloccava sia le informazioni che le aspettative del nostro futuro a medio e lungo termine. questo a mio avviso è dovuto all’impegno costante di alcuni colleghi amici, che senza autocelebrarsi si sono prestati per il bene comune non evidenziando la vanità di appartenenza.Pertanto se altri faranno e si aggregheranno a quanto è stato fatto,saranno certamente persone di merito. L’auspicio è che tutti ora ci si fonda per obiettivi comuni senza assumere dissensi o critiche che diventerebbero lesive per tutti.Ringrazio per quanto è stato fatto proponendomi di essere collaborativo come sempre ,unendo le forze personali con quelle del Sindacato che mi rappresenta senza tener conto di differenze ideologico/politiche poichè il traguardo da raggiungere è identico e necessario per tutti i colleghi. Massimo Miglietta
Condivido pienamente quanto scritto da Mino. Per ritornare poi all’articolo, credo che il risultato vada iscritto a tutti quelli che hanno lavorato duramente per raggiungere l’obiettivo. Anche di coloro che senza autocomplimentarsi e autonominarsi,ma con l’impegno costante e pressante hanno dato il loro contributo.
a questo punto sarebbe aupicabile anche un rafforzamento delle unità civili con un concorso di giovani che possano ereditare le notevoli competenze acquisite dai lavoratori “anziani” dell’arsenale in tutti questi anni, anche in virtù dei nuovi mezzzi navali a disposizione del Battaglione San Marco.