BRINDISI –Una fiaccolata silenziosa, per richiamare l’attenzione su ciò che sarebbe successo a Ines Barba.
Una donna come molte altre: 54 anni, la Barba lavorava come dipendente dell’Abaco. Amata e rispettata da tutti.
“Ines non è morta per un tumore dal quale sembrava guarita– dichiarano gli amici di Ines Barba, che con l’associazione “Vivere insieme” organizzano la fiaccolata – ma da un virus, il Klebsiella, all’interno dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi”.
La donna si sarebbe sottoposta ad una forte cura farmacologica dopo aver contratto la Klebsiella nell’ospedale brindisino. Come lei, i pazienti che avrebbero contratto il virus e sarebbero morti a causa del contagio sarebbero 19.
I suoi amici hanno voluto organizzare per sabato 28 novembre alle 17.30 una fiaccolata, sostenuto dall’associazione “Vivere insieme”. La fiaccolata partirà dal piazzale antistante il vecchio ospedale “Di Summa”: da lì, il corteo percorrerà tutta via Cappuccini per giungere davanti al Perrino dove, prima di sciogliersi, sosterrà in silenzio per circa un’ora.
“Sarà una fiaccolata silenziosa non solo per ricordare l’amica e collega scomparsa, ma per sollecitare le coscienze di tutti e per portare all’attenzione dell’opinione pubblica un problema che sembra essere inesistente e che, invece, causa morte e dolore. Manifestiamo tutti contro l’inefficienza e la superficialità del nostro sistema sanitario che da anni è a conoscenza del problema delle infezioni da “klebsiella” causa di decessi, alcuni, ancor’oggi, sconosciuti”.
A.P.
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