ORIA- Alberi affetti da xylella iniziano i primi tagli. Al via le operazioni della Forestale: tagliati quattro ulivi sui sette individuati a causa della presunta infezione dal batterio Xylella, come previsto dal piano di emergenza del commissario straordinario Silletti. Ore di crescente tensione in cui si è assistiti, più o meno inermi, ai colpi delle seghe elettriche che tagliavano ulivi secolari.
Contrada Frascata, appena fuori dal centro abitato di Oria. Sin dalle 8 le ruspe dell’Arif e il Corpo Forestale dello Stato sono pronti per mettere a punto il piano di emergenza del Commissario straordinario Giuseppe Silletti, che in questi terreni prevede il taglio e l’eradicazione degli ulivi su cui si presume si vedano i segni del batterio. Le ruspe che saranno utilizzate dai forestali della Regione Puglia per l’eradicazione dei primi sette alberi di ulivo infetti da Xylella sono pronte su un terreno adiacente all’uliveto quando arrivano gli ambientalisti: circa una cinquantina, hanno tentato di impedire, anche posizionandosi sui cingolati, l’avvio delle operazioni del piano per l’emergenza. Si muovono al grido di “Fermiamo la strage”, anche dopo il colloquio avuto con il commissario prefettizio di Oria, Pasqua Erminia Cicoria, giunta sul posto per verificare la situazione.
Attorno ai mezzi, si è creato un capannello: c’è chi si siede nella pala, altri sui cingolati della ruspa: sin dall’inizio si è capito che non si sarebbero spostati per dare inizio a quello che ritengono uno scempio ambientale oltre che culturale.
La tensione, ad un certo punto, si è fatta tangibile: dopo qualche minuto di discussione, all’intimazione, ripetuta tre volte, dei carabinieri di sciogliere l’assemblea attorno ai mezzi, forestale e militari hanno cominciato le operazioni di identificazione degli ambientalisti presenti in contrada Frascata.
Intorno alle 13, un gruppo corposo di manifestanti blocca l’accesso ai mezzi dei carabinieri e della forestale che volevano parcheggiare le auto vicino alle ruspe.
Un insolito movimento di agenti della forestale e dei militari ha attirato l’attenzione di alcuni giornalisti, che si allontanano dall’uliveto e seguono il percorso battuto. La sorpresa è dietro l’angolo: operai dei servizi antincendio e dell’Arif hanno vestito i caschetti con visiera e stanno cominciando a tagliare un ulivo secolare.
Il rumore delle motoseghe richiama i cittadini che si sono avvicinati alla protesta, che scappano per cercare di bloccare i tagli. La scena è terribile: un ulivo, dal tronco ampio, viene tagliato in più parti. C’è chi inveisce contro la Forestale e gli operai dell’Arif, e c’è chi, tra gli ambientalisti più coraggiosi, salta la recinzione del terreno e si arrampica su un paio di ulivi più antichi. Qualcuno, tra i più animati, si sente male: un medico presente si accerta che l’uomo stia bene. Molti, moltissimi, piangono.
Gli alberi caduti sotto i colpi delle seghe elettriche sono quattro sui sette previsti.
Agnese Poci
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