BRINDISI- Inphoto chiude la stagione crocieristica con la prima di quattro mostre fotografiche in programmazione nella settimana dal 21 al 31 ottobre. Questa sera alle 17,30 presso l’ex Convento delle scuole Pie alla presenza del maestro Alessandro Cirillo, del presidente di InPhoto Teodoro Iaia e della delegata provinciale della F.i.a.f. Carlotta Gnini, del direttivo e dei soci espositori si terrà la prima di quattro mostre programmate nell’ambito delle manifestazioni di pubblico interesse di cui InPhoto è stata aggiudicataria.
“Una stagione ricca di mostre sia collettive che personali di grande spessore che hanno dato la possibilità alla nostra associazione di promuovere in maniera concreta la cultura sul nostro territorio e hanno dato visibilità ai nostri soci che hanno colto questa possibilità ricevuta dall’amministrazione Comunale di Brindisi” afferma lo stesso Teodoro Iaia.
I lavori esposti sono il frutto di un percorso, durato oltre due mesi, che gli autori in mostra hanno seguito con Alessandro Cirillo presso la sede dell’associazione INPHOTO di Brindisi. Il corso di Progettazione della Fotografia si prefigge lo scopo di mettere in grado i partecipanti di realizzare un proprio progetto fotografico seguendo un approccio volto a fornire gli strumenti concettuali per comprendere e sviluppare un’idea in modo visuale attraverso la fotografia. Ognuno di loro ha portato a termine il proprio progetto con la supervisione del maestro. I lavori esposti sono una selezione, tratta dai lavori completi, che per motivi di spazio non è stato possibile mostrare per intero. Ciononostante ogni serie di immagini è in grado di trasmettere l’intera idea facendone comprendere il senso.
“Nutro molta soddisfazione per questo risultato che mostra come, attraverso la fotografia, sia davvero possibile esprimere concetti, domande, dubbi in grado di farci pensare. Abbiamo davvero bisogno di tornare ad essere protagonisti dei nostri sguardi ed a poter mostrare visivamente ciò che ci ha incuriosito e attratto della realtà che viviamo tutti i giorni.
Sia che si tratti di lavori riguardanti gli affetti, come quelli di Agnese Kolacka e di Vincenzo Marino sui propri figli o di Annarita Bonifacio sulla dimora di un suo zio che non c’è più, sia che si tratti di studi sul territorio, come quelli di Angelo Bruno Rizzo che “ritrae” strutture industriali con estremo rigore o di Linda Leone “Tesla” che mette in evidenza il disagio che i rifiuti provocano nel paesaggio o di Erminia Elia che esplora le edicole votive spontanee sparse nelle nostre campagne e non solo, sia che si tratti di lavori autoironici come quello di Fabrizio Borrello che si immedesima in personaggi famosi, sia di immagini di luoghi privati come quelle presentate da Francesca Danese che ci mostra un “gioco di seduzione” tra una tenda e un letto in casa sua, siamo sempre di fronte ad una maturazione del linguaggio fotografico che lascia ben sperare in un futuro in cui non saremo più considerati alla stregua di clienti dall’industria della fotografia, ma autori in grado di decidere su cosa, come e perché porre il nostro sguardo. E’ questo che ho chiesto a tutti i partecipanti ed è questo che loro sono riusciti a realizzare. Sono certo che tutti i visitatori apprezzeranno quanto è stato fatto sin qui, ben sapendo che questo è solo un passo di un lungo cammino da percorrere. Un passo necessario.”
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