CAROVIGNO– Era disposto a tutto pur di punire la ex moglie anche a mettere a repentaglio la vita dei suoi tre figli. Rocco Marrazza, 41 anni di Carovigno, aveva perseguitato la ex in ogni modo, con sms, telefonate, botte e minacce di morte, ma quando si rivolge a Mirko Scatigna vuole dare alla donna una lezione che non dimenticherà. Questa brutta storia di violenza e persecuzione famigliare spunta fuori quasi per caso nel corso dell’inchiesta che oggi ha visto finire in manette 14 persone con l’accusa di spaccio di droga.
I carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi stanno ascoltando le conversazioni telefoniche di uno dei soggetti accusati di spaccio di droga quando intercettano Rocco Marrazza. Questi chiede a Mirko Scatigna di dare fuoco alla casa della sua ex moglie. In un primo momento Marrazza chiede a Scatigna di aspettare che la donna esca di casa. Per due volte Scatigna si reca a casa della donna, ma la trova sempre all’interno dell’abitazione.
Marrazza è così astioso nei confronti della ex che alla fine dice: “Altrimenti….quando sono le undici e mezza entra e uccidila di botte e vaff….”. L’uomo non mostra scrupolo neppure per la presenza dei figli minorenni: “Una volta che l’hai fatta, al massimo butta i bambini in una stanza”. “Vai nella stanza da letto e metti fuoco da tutte le parti lo stesso!” E grida ancora: “Devi dare fuoco lo stesso”.
In cambio di questo “favore” Marrazza fornisce indicazioni a Scatigna su dove la sua ex custodisce i risparmi in casa ed in più gli promette una serie di furti in appartamenti.
Quando Scatigna darà fuoco all’abitazione della donna, l’11 dicembre del 2011, fortunatamente in casa non ci sarà nessuno.
Marrazza prima dell’arresto ha continuato a perseguitare la donna che a causa delle botte e delle minacce è stata costretta a cambiare abitazione e nascondersi. Un incubo che ora ,finalmente, sembra essere finito.
Lu.Pez.
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