BRINDISI- “Industria e lavoro. Riprendiamoci il futuro” questo il tema della protesta che si è svolta questa mattina davanti ai cancelli di Palazzo di Città in piazza Matteotti a Brindisi. I lavoratori sono scesi in corteo per protestare contro la crisi occupazionale e alla chiusura della centrale Federico II Enel di Cerano. Promossa da Cgil e Uil di Brindisi, la manifestazione denuncia la crisi occupazionale che affligge il territorio. La chiusura della centrale Enel Federico II e le vertenze in corso mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. Segnali preoccupanti che si vanno ad aggiungere alle altre tante vertenze occupazionali che attanagliano il territorio da anni. Ma la crisi della centrale Enel è legata alla decarbonizzazione e alla transazione energetica che per quanto in linea con le direttive della Comunità Europea al momento non prevede un piano B per i lavoratori brindisini. Al termine del corteo che questa mattina è partito dalla stazione ferroviaria per raggiungere il Comune di Brindisi i rappresentanti sindacali e la delegazione dei lavoratori hanno incontrato il sindaco , Giuseppe Marchionna, che di dice pronto per un tavolo nazionale , unica sede deputata per affrontare il problema.
“Il tavolo della decarbonizzazione deve prendere in carico tutte le vertenze del territorio prima che sia troppo tardi. Oltre a quello energetico, sono in crisi i settori chimico e farmaceutico, quindi non ci possono più essere tavoli aleatori. È arrivato il momento di approvare i progetti, stanziare i fondi e dare lavoro buono. Il nostro territorio deve essere al centro dell’attenzione del governo – ha detto Antonio Macchia , segretario della CGIL- la vertenza non è chiusa. Faremo nuove iniziative. Chi verrà a parlarci per le prossime elezioni europee dovrà dirci quali soluzioni e quale impegno metterà in campo per Brindisi. È il momento delle risposte concrete e immediate.La manifestazione, promossa da Cgil e Uil, ha messo in luce la necessità di interventi urgenti per evitare il collasso del sistema industriale brindisino. I lavoratori chiedono certezze sul futuro e interventi concreti per salvaguardare l’occupazione e rilanciare l’economia locale”.
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