BRINDISI- “Il registro tumori è a buon punto, ma l’indagine epidemiologica che parla del passato non serve proprio a nulla” risponde così Giuseppe Pasqualone , neo direttore della Asl Br 1, alle associazioni ambientaliste , ma in particolare ai ragazzi di No al Carbone che questa mattina chiedevano contezza dei ritardi accumulati su entrambe le questioni, registro tumori ed indagine epidemiologica.
I No al Carbone erano in via Napoli questa mattina, dinnanzi alla sede della Asl ricordando gli impegni assunti dalla azienda sanitaria e quelle scadenze disattese. Entro gennaio l’azienda si era impegnata a rendere pubblici i dati, in particolare il 9 dicembre scorso la Asl aveva comunicato che erano stati avviati due nuovi studi epidemiologici.
Oggi con l’arrivo del nuovo direttore generale, sembra che l’azienda cambi idea.
“Per quanto riguarda il registro tumori la procedura di accreditamento è in fase avanzata – ha spiegato Pasqualone- già la prossima settimana abbiamo un incontro presso la regione Puglia per fare il punto preciso della situazione”.
Ma quando poi si parla di indagine epidemiologica le cose cambiano: “Per quanto riguarda l’indagine epidemiologica , io ho proposto un incontro con le vari organizzazioni ambientaliste o che seguono la problematica del carbone per chiarirci su questi aspetti. Se noi ci aspettiamo delle risposte in termini epidemiologici relative ad anni precedenti, che richiede un lavoro immane, cosa che non può raggiungere nessun risultato”.
In pratica il nuovo direttore generale sembra escludere che l’indagine rivolta al passato possa avere una qualche utilità “Dobbiamo chiarire , è inutile fare promesse che non servono a nulla, è inutile attualizzare dei dati che oggi non servono più. Oppure loro si aspettano delle risposte che non esistono. Su questo dobbiamo fare chiarezza, perché i miei dirigenti dicono alcune cose , loro (riferito alle associazioni) scrivono e ne pretendono altre”.
Inoltre aggiunge: “Il fatto che ci siano dei ritardi o che oggi si stia recuperando un lavoro che non è stato fatto in tanti anni, richiede tempo, non significa o non deve far sorgere il dubbio che ci sia qualcuno da queste parti che nasconda determinate situazioni. Io non ho nessun interesse a nascondere o a difendere Enel piuttosto che qualcuno altro. C’è bisogno di fare chiarezza e ci sono dei percorsi da fare. Bisogna renderci conto se abbiamo le persone per fare questi lavori, in quanto tempo, e vedere se servono a qualcosa. Perché alla fine le richieste devono avere anche un’utilità in termini di valutazione per quello che è il futuro e non per quello che è il passato di cinque, sei anni fa. Va bene sapere anche del passato ma nel momento in cui è facile ricostruirlo il passato. Ma se è impossibile ricostruirlo, io dico, guardiamo avanti. Creiamo una struttura che è in grado di fare una analisi epidemiologica per il futuro”.
I dati del passato quindi , secondo Pasqualone, non servono più , al contrario sarebbe più utile attivarsi per il futuro, ammesso che vi siano le risorse per farlo.
Lu. Pez
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