Tragedie sulle strade, incidenti mortali in aumento

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BRINDISI – Una preoccupante statistica arriva dal comando della Polizia Municipale di Brindisi: si tratta degli incidenti mortali registrati negli ultimi anni, dal 2009 al 2013, nel territorio vicino al centro abitato della città. A fornire gli allarmanti dati è Teodoro Nigro, comandante dei vigili urbani del capoluogo, che ha riportato tutti i sinistri con vittime che hanno necessitato dell’intervento degli agenti ai suoi ordini. Non numeri assoluti ma sicuramente sufficienti a fotografare la situazione in città e non solo. Nel 2009 gli agenti della polizia municipale sono intervenuti in 3 episodi mortali; nel 2010 in 2 incidenti; nel 2011 solo uno schianto mortale nei dintorni di Brindisi; si risale a 4 casi nel 2012; per finire, il 2013 ha visto ben 5 scontri con vittime. Il centro urbano della città, grazie ai costanti controlli, gli ultimi risalgono a stamattina con multe per 1800 euro e 45 punti sottratti dalle patenti dei trasgressori, e alla segnaletica verticale, vede un netto miglioramento.

La stessa cosa non si può dire del circondario: nel solo 2013, in netto peggioramento rispetto agli anni passati, sono stati 5 gli incidenti con vittime registrati dalla Polizia Municipale. Tra la frazione di Tuturano e le strade provinciali che dal capoluogo portano ai paesi limitrofi hanno perso la vita, fra gli altri, il 16enne Mattia Cavallo, lo scorso 2 settembre, e Leonardo Menga, 41enne di Tuturano, lo scorso 7 maggio. Sono questi i dati che allarmano Nigro e che lo vedono nettamente al fianco del ministro della giustizia Annamaria Cancellieri nella proposta d’introduzione del reato di omicidio stradale.

«Ben venga – spiega il comandante della Polizia Municipale – una fattispecie di reato che consenta di esaminare l’elemento soggettivo della condotta di guida; che ne circoscriva le aggravanti speciali; che sappia ben dosare il nesso di casualità tra la medesima condotta e l’evento. Insomma, un percorso legislativo virtuoso che possa, quantomeno nell’aspettativa sociale di massa, ristorare il dolore di genitori, familiari e amici che molto spesso rimangono senza lacrime per il resto della loro vita allorquando, di vita, ve ne sia stata persa una in occasione di sinistri stradali. Solo così si potrà fornire, attraverso la certezza della pena, l’unico oggettivo ristoro, del tutto impari rispetto al dolore immenso».

BrindisiOggi

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