Inchiesta sulle ceneri di Cerano, Enel: ” Due anni di indagine, la Procura non ha mai fatto le analisi”

BRINDISI- Indagine sulle ceneri di Cerano, la società elettrica interviene con una nota sul nuovo sequestro di quattro cementifici salentini presumibilmente coinvolti nello smaltimento delle ceneri in questione. Quella che segue è la nota di Enel.

“Enel Produzione apprende da notizie di stampa che nell’ambito dell’indagine sulla presunta pericolosità delle ceneri della centrale Federico II di Brindisi-Cerano si sarebbe provveduto a un sequestro presso diversi cementifici italiani. Le ceneri prodotte dalla Centrale Federico II sono oggi gestite secondo le prescrizioni impartite dal Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce. Tuttavia Enel Produzione ritiene, come già precisato in passato, che le ceneri della centrale non siano pericolose e siano perfettamente idonee all’uso industriale nel ciclo del cemento, così come avviene in tutti i Paesi del mondo. L’uso delle ceneri nel ciclo del cemento, anzi, è quello maggiormente compatibile con una corretta gestione ambientale e con i principi dell’economia circolare che impongono il riuso dei rifiuti quando non sia indispensabile il loro trattamento in discarica. La Procura della Repubblica di Lecce che indaga sulla presunta pericolosità delle ceneri da circa due anni non ha ancora svolto analisi sulle stesse per verificarne l’effettiva pericolosità, oggi presunta sulla base della metodologia teorica adottata dal proprio perito. Tutte le analisi svolte da Enel Produzione e dagli Enti nazionali più accreditati confermano, invece, che queste ceneri non debbano essere considerate pericolose. Enel Produzione, confermando la massima disponibilità a collaborare come fatto fino ad oggi, confida che l’incidente probatorio che inizierà davanti al Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce il 2 febbraio prossimo potrà finalmente confermare, in sede processuale, tale non pericolosità a valle di analisi di laboratorio svolte secondo la normativa vigente e le corrette tecniche scientifiche”.

 BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*