BRINDISI- Inchiesta Hydra, dopo la bufera che ha investito i Comuni di Torchiarolo e Villa Castelli con l’arresto dei sindaci e degli imprenditori Pasquale Leobilla e Angelo Pecere in merito ad un’inchiesta su presunte tangenti per ottenere l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, la Prefettura corre ai ripari anche in merito alla gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati. Questi da maggio scorso sono gestiti dall’Ati Agh resort e il Melograno, all’interno della quale ci sono persone indagate nell’inchiesta Hydra (anche la legale rappresentante di Agh resort) nonchè parenti degli imprenditori arrestati. Secondo gli investigatori Leobilla e Pecere sono i reali amministratori della Rete servizi srl (quella che ha ottenuto la gestione della raccolta rifiuti), società che sulla carta era intestata alle due donne che sono anche all’interno dell’Ati per la gestione dei centri di accoglienza e che risultano indagate.
La Prefettura di Brindisi ha infatti, alla luce dell’inchiesta in corso, di interrompere il rapporto contrattuale con Ati: “Lunedì scorso- scrive la Prefettura- è stata immediatamente approfondita la posizione dell’Ati HGS-Il Melograno, all’interno della quale sono risultati presenti soggetti attualmente imputati e/o in diretto rapporto di parentela con gli imputati”.
Proprio qualche giorni fa era stato presentato un esposto dall’avvocato Massimo Ciullo nei confronti della AGH Resort srl, che gestisce una struttura per l’accoglienza degli immigrati. Ciullo parla del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario ) “Lo Spagnulo” ubicato presso l’omonima masseria ad Ostuni ravvisando una serie di problematiche legate proprio alla vivibilità dei luoghi.
La Prefettura di Brindisi pur annunciando l’interruzione dei rapporti contrattuali con HGS ha affermato che si farà carico della sistemazione degli immigrati in altri centri.
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