Inchiesta Consales, revocati gli arresti domiciliari a Vergara

BRINDISI- Ritorna in libertà Massimo Vergara, il dipendente amministrativo della nubile arrestato una settimana fa con il sindaco di Brindisi. Mimmo Consales, e lo stesso titolare dell’azienda Nubile, Luca Screti, con le accuse di truffa, corruzione e concussione nella affair dei rifiuti.

Vergara era stato ristretto ai domiciliari, oggi invece il gip ha revocato la misura cautelare, prevedendo solo l’obbligo di dimora.

Vergara è stato collaborativo sin dall’inizio ed era stato il primo a rispondere alle domande del giudice durante l’interrogatorio di garanzia.  A differenza del sindaco Consales che si è avvalso della facoltà di non rispondere e che rimane tutt’ora ai domiciliari e di Screti che solo in un secondo momento ha deciso di parlare.

Screti durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere, dopo però ha chiesto di poter parlare con il pm raccontando i rapporti che intercorrevano tra lui ed il sindaco sin dalla sua campagna elettorale.  Screti, che era stato ristretto in carcere, è poi stato messo ai domiciliari.

Quindi le dichiarazioni di Vergara sarebbero state determinanti alla sua rimessa in libertà. Per il giudice non ci sarebbe pericolo di inquinamento delle prove.

Il professionista secondo le accuse sarebbe colui che materialmente avrebbe consegnato le buste con il denaro a Consales per conto di Screti, denaro che poi sarebbe servito a Consales a pagare il debito con Equitalia.

BrindisiOggi

 

 

4 Commenti

  1. IL MIO ULTIMO COMMENTO INVIATO IL 17/FEBBRAIO 2016/ La città è rimasta invariata…sempre in mano ai vostri grandi studi professionisti di grandi marpioni…. del secolo, alla scalata politica in corso…dove comandano l’intera città, i gabinetti, compresa l’ingiustizia. Per poter debellare, sconfiggere un male sociale, secondo l’insegnamento di Giovanni Amedeo Fichte, è indispensabile scomporlo, analizzarlo in tutti i suoi elementi costitutivi, soltanto con questa chiara visione in tutti i suoi elementi costitutivi; soltanto con questa chiara visione è possibile padroneggiare il male e procedere con passo sicuro nella lotta contro di esso. la nostra indagine potrà essere più adeguatamente svolta se si tengono conto nel dovuto conto le considerazioni svolte nei capitoli precedenti a proposito del rigore della legge come condizione di prevenzione dei conati e delle manifestazioni della criminalità gestita da questi grandissimi incalliti studi politici.

  2. ” La crisi della giustizia italiana è conseguenza della crisi dello Stato” e la crisi dello Stato italiano procede dalla decadenza a tutti i livelli. sociale, politica giuridica, propiziata dalla protervia dei partiti, dei sindacati, del catto-gesuitismo, che si sono avventati sull’Italia per ridurla a preda dei loro istinti da iene.

  3. Rimango sbalordito ed attonito dalla profondità del pensiero di tale Tonipier. Alla lettura del suo commento, credo che tutti i più grandi giuristi e filosofi del diritto della Storia abbiano avuto un sussulto nella tomba.E poi dicono che i grandi cervelli scappano dall’Italia. Magari va via chi non dovrebbe e rimane chi farebbe meglio a partire per lontane contrade…..com’è strana la vita….

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