Incendio deposito, Legambiente : “Aspettiamo chiarimenti dalla Autorità giudiziaria”

INTERVENTO/Nella mattinata di venerdì 22 novembre si è registrato un violento incendio nello stabilimento della società “TMM demolizioni Srl”, che è stato spento soltanto nel corso del pomeriggio, fortunatamente il vento non ha portato le fiamme o i fumi emessi verso la città, ma è stato necessario emettere una ordinanza sindacale che ha portato al completo isolamento di una vasta area della zona industriale, alla interruzione di attività ed alla rimozione di materiali, quali ad esempio contenitori di gas e bombole di ossigeno che avrebbero potuto facilitare l’innesco di esplosioni e di reazioni a catena. L’ordinanza ha comportato anche una serie di misure di salvaguardia della salute pubblica nei quartieri vicini. I tecnici dell’Arpa subito intervenuto hanno rilevato sul posto un’alta concentrazione di pm10 e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), registrati anche in centraline presenti nella zona. I rilevamenti in corso e le analisi conseguenti porteranno a verificare la concentrazione e la pericolosità di sostanze anche cancerogene. Nello stabilimento si è riscontrata la presenza di rifiuti speciali e pericolosi, di materiale derivante da rottamazione di automezzi, di materassi, di pedane e di altre sostanze facilmente infiammabili.

Fermo restando che bisognerà attendere l’esito degli accertamenti tecnici e delle indagini disposte

dalla autorità giudiziaria, Legambiente ritiene necessario porre delle domande:

–        come è stato possibile autorizzare la presenza, lo stoccaggio, la movimentazione e il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi, unitamente e in modo a quanto pare indistinto con resti di rottamazioni di automezzi e altri materiali alla rinfusa, ciò che evidentemente rappresentava un rischio di incidente rilevante?

  • Sulla base di quale istruttoria tecnica e di quali pareri degli organismi competenti è stato possibile rilasciare tale autorizzazione?

–        Sono state valutate le interazioni possibili con sostanze e materiali presenti in stabilimenti vicini e gli effetti cumulativi conseguenti, visto che ad esempio accanto è presente un altro impianto di trattamento di rifiuti?

Attendiamo pronti ed esaurienti risposte e seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda e delle indagini dell’autorità giudiziaria.

 

Circolo Legambiente “Tonino Di Giulio”

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