BRINDISI – Il Pri solleva dubbi sull’incarichi professionali affidati dal’amministrazione comunale. “Sembrerebbe che il metodo privilegiato da questa Amministrazione sia quello, casuale o meno, dell’appartenenza”, scrivono il segretario cittadino del Pri Vito Birgitta e il consiglio comunale Gabriele Antonino.
“E’ già accaduto che per affidare l’incarico per la costituzione di parte civile in un processo che vede imputato un ex amministratore il Comune si sia rivolto all’esterno- spiegano – All’obiezione di quanti avevano fatto rilevare che l’Amministrazione Civica dispone di un proprio ufficio legale e che pareva strano che alla fine fosse stato individuato un legale in passato candidato con uno dei partiti di governo cittadino è stato risposto che i legali in pianta organica del Comune si erano rifiutati di assolvere a tale incarico per motivi di opportunità (circostanza poi smentita da questi ultimi) e che per individuare il professionista cui conferire l’incarico era stato effettuato un sondaggio telefonico (sic!) salvo scegliere il legale che aveva chiesto il compenso più esiguo. Nessuno ha mai specificato chi avesse svolto tale sondaggio (l’Assessore? Il Dirigente? Il centralinista del Comune?)”
Questa volta riguarda l’affidamento ad un professionista della progettazione per il “recupero e la rifunzionalizzazione della ex delegazione comunale al quartiere Paradiso. “Siamo nell’ambito del Piano di rigenerazione urbana del quartiere Paradiso, dove la torta da spartire per incarichi professionali esterni ammonta a ben 250.000,00euro – affermano dal Pri – In questo caso il Dirigente della Ripartizione dei Lavori Pubblici ha deciso di avvalersi di quanto previsto dall’articolo 31 del Decreto Legislativo 50/2016 che consente l’affidamento in via diretta degli incarichi professionali per importi non superiori a 40.000, euro. E’ stata quindi avviata una indagine di mercato e sono stati interpellati a mezzo posta elettronica certificata cinque professionisti. Tre delle persone interpellate non hanno neppure risposto all’invito. Circostanza alquanto strana attesa la fame di opportunità lavorative e professionali che oramai non vede immuni neppure i professionisti. Dei due professionisti che hanno risposto all’invito uno ha offerto un ribasso del 3% rispetto all’importo ipotizzato dalla Amministrazione Comunale per l’incarico da conferire ed il secondo un ribasso di ben il 49,01%. Ovviamente la scelta del professionista cui affidare l’incarico è ricaduta su quest’ultimo”.
“A parte la stranezza di una differenza abissale dell’importo richiesto da due diversi professionisti per il medesimo incarico, su cui forse l’Ordine professionale di appartenenza avrebbe il dovere di pronunciarsi, pare strano che anche in questo caso sia stata individuata una persona in passato candidata in uno dei partiti di governo cittadino- dicono ancora – Si dice che due indizi non fanno una prova ma certamente inducono a riflettere. Nessuno vuole mettere in discussione la qualificazione professionale, l’esperienza e la capacità del professionista individuato dalla Amministrazione, requisiti espressamente richiamati dal citato articolo 31 del Decreto Legislativo 50/2016 per gli affidamenti degli incarichi in via diretta. Riteniamo, però, al fine di fugare ogni dubbio, che anche nel caso degli incarichi professionali il miglior metodo per individuare quanti debbano essere invitati a presentare offerte sia quello del sorteggio tra gli iscritti nell’apposito elenco formato dalla Amministrazione Comunale con Determina del Dirigente della Ripartizione dei Lavori Pubblici n. 24 del 16/01/2019. E’ bene evidenziare, al riguardo, che il ricorso al metodo del sorteggio è espressamente previsto dalle Linee Guida della Autorità Nazionale Anticorruzione n. 4”. dell’1 marzo 2018.
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