BRINDISI- La chiamano bonifica, ma è più che altro una messa in sicurezza. E questo è già un traguardo importante per quella che da 30 anni è una bomba ecologica che si trova nella zona industriale di Brindisi a due passi dal mare e dal parco naturale di Saline Punta della Contessa. Stiamo parlando di Micorosa dove da anni giaceva un milione di metricubi di inquinanti altamente pericolosi, provenienti dalla scarti di lavorazione dell’ex Petrolchimico.
Oggi alla presenza de ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto è stata annunciata la fine dei lavori di quella che viene definita bonifica, ma che in realtà si tratta di una messa in sicurezza con il “tombamento” definitivo degli inquinanti.
Il progetto del risanamento ambientale ammonta a 52milioni di euro ed ha riguardato una zona di 84 ettari nell’area Micorosa. Oltre al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, sono intervenuti ol viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna.
L’obiettivo dei lavori è stato il marginamento fisico dell’area attraverso una barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee e l’impermeabilizzazione di oltre 50 ettari di corpo rifiuti a cui si aggiunge l’emungimento e trattamento delle acque di falda”.
Il progetto, realizzato da un raggruppamento di imprese facente capo a Semataf, rappresenta “un esempio efficace di collaborazione pubblico privato che ha visto Sogesid lavorare insieme ad Eni Rewind spa”.
“A Micorosa – affermano Pichetto e Gava – si chiude una pagina di inquinamento e se ne apre una di sviluppo. Il Mase è impegnato, qui come in tutti gli altri siti d’interesse nazionale, per raggiungere risultati come questi e riportare sicurezza ambientale in tante zone del paese. A Brindisi abbiamo visto un esempio di buona collaborazione tra pubblico e privato che determina un beneficio comune”.
“La messa in sicurezza e la bonifica dell’area Micorosa, rappresenta la conclusione – dichiarano il presidente e l’amministratore delegato di Sogesid, Roberto Mantovanelli ed Errico Stravato – di un processo di grande importanza per un’area particolarmente esposta a rischi ambientali come il litorale di Brindisi”.
Le opere sarebbero dovute terminare nel 2020 ma vicissitudini giudiziarie e questioni burocratiche hanno rallentato il percorso che oggi finalmente si chiude. I lavori erano iniziati durante l’amministrazione Consales e proseguiti con quella di Rossi, oggi la conclusione.
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