OSTUNI – Dalle nuove modalità e forme di produzione industriale alle novità nel settore della comunicazione il passo è breve. Questo continuo processo di sperimentazione, una sorta di circolo virtuoso dell’innovazione, sarà uno dei temi al centro della tavola rotonda “Identità locali e linguaggi globali. Il design strategico, progetto e leva per l’internazionalizzazione”: accademici, giornalisti, imprese e designer si confronteranno sulle prospettive di sviluppo del Made in Italy, in uno scenario dove stili e visioni continuano a fondersi in maniera imprescindibile. L’appuntamento è per le 19 di domani sera per l’inaugurazione dello store di Officine Tamborrino, il marchio del design di Scaff System, l’azienda ostunese leader nel settore della scaffalatura industriale.
Dopo la gratificante esperienza del Fuorisalone 2014, infatti, si taglierà il nastro del primo store ufficiale di OT, uno spazio che non è un negozio ma un contenitore culturale che intreccia più livelli, dall’arte al design, aperto a ogni iniziativa e sinergia. Si parte dai 250 metri quadri di spazio multiforme dedicati al design in progress per il complemento d’arredo metallico per arrivare alle contaminazioni che animano l’idea stessa alla base del lavoro delle Officine.
In questa occasione verrà presentata, per la prima volta al pubblico, l’imponente installazione “Das Leben” dell’artista Caio Gracco, ideata e costruita nello spazio di produzione di Scaff System. Dai nastri di lamiera, l’artista fa riemerge le sue forme plastiche, corpi che si muovono e s’intrecciano. Un materiale inerte, come l’acciaio, attraverso l’intervento e l’elaborazione di Gracco, acquista una dimensione altra, viva, in movimento.
Molti altri i momenti che attraverseranno questa inaugurazione che si presenterà come una vera e propria festa per il primo anno di vita di Officine Tamborrino. Le scommesse che hanno contraddistinto questo primo anno del brand verranno raccontate nel video “Feeding Creativity”, prodotto dall’associazione presentecontinuo e girato e montato da Silvana Padula.
Maurizio Distante
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