CEGLIE MESSAPICA- La nuova palestra robotica del presidio ospedaliero ad alta specialità dell’Asl Brindisi 1, Fondazione San Raffaele è stata inaugurata questa mattina con il taglio del nastro del presidente della Fondazione, Giovanni Zotta, alla presenza tra gli altri del prefetto di Brindisi, Umberto Guidato. La palestra robotica è uno spazio che potenzia la parte della struttura destinata alle terapie riabilitative, attrezzato con supporti robotizzati di ultima generazione. Tra i robot a disposizione della platea di pazienti vi è anche l’esoscheletro EKSO NR (Neuro Rehab) – l’ultimo realizzato dalla californiana Ekso Bionics – che per la prima volta viene utilizzato in una struttura sanitaria in Europa, un gioiello della tecnologia per la riabilitazione degli arti inferiori overground, che consente di migliorare ulteriormente rispetto ai modelli precedenti la personalizzazione della terapia e quindi la postura e il cammino, grazie a batterie e sensori che sostituiscono le funzioni neuromuscolari. Il modello NR è ideato specificamente per la neuro riabilitazione, è il primo esocheletro approvato dalla FDA per le terapie da eseguire con pazienti che hanno avuto un ictus o lesioni al midollo spinale. E’ dotato, tra l’altro di un software che personalizza la forza di supporto del motore per vari livelli di disabilità, dall’assistenza completa al movimento avviato dal paziente; offre la possibilità di stabilire obiettivi di allenamento e modifica i livelli di assistenza in tempo reale per ciascuna gamba in base al feedback della sessione. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, Ekso NR è stato indossato per la prima volta da Maikol P., 29 anni di Campi Salentina (Lecce) che a causa di una lesione midollare completa, provocata da un incidente stradale mentre era in moto, non camminava dal 2010. L’esoscheletro gli ha permesso, assistito da due fisioterapisti, di rimettersi in piedi e percorrere i corridoi del presidio ospedaliero, muovendo oltre 500 passi in circa 15 minuti.
“Il futuro della riabilitazione è la robotica – ha affermato il prof. Natale Santucci, direttore medico della Fondazione San Raffaele – e i progressi della robotica, frutto anche degli studi realizzati dai mostri ricercatori, miglioreranno le tecniche terapeutiche cliniche massimizzando i risultati di recupero e funzionalità della persona”.
“L’utilizzo delle nuove tecnologie permette di implementare i protocolli di riabilitazione sul piano degli interventi motori, ma anche e soprattuto sul piano congntivo – ha detto la dott.sa Crocifissa Maria Lanzilotti, primario del presidio ospedaliero Fondazione San Raffaele – e permette l’utilizzo della realtà virtuale. Quanto all’esoscheletro, è importante l’interazione con il paziente sia fisica che cognitiva. Qui amplieremo il campo di applicazione di uno strumento che era stato immaginato per la riabilitazione di mielolesi con un modello nuovo e innovativo, predisposto specificamente per la neuroriabilitazione. Parliamo di un esoscheletro capace di generare una stimolazione multisensoriale controllata e completa del paziente oltre che utile a modificare la plasticità delle connessioni neurali attraverso l’esperienza motoria”. “Peraltro, più che di ripetizioni e forza impiegata negli esercizi – ha concluso la doll.sa Lanzilotti – si deve parlare ‘percezione del movimento’, che genera una serie di processi sensoriali correlati alla rappresentazione cerebrale del gesto motoria”.
La Palestra Robotica sarà dotata anche:
– della nuova strumentazione TESLA CARE per la Stimolazione magnetica funzionale basata sull’induzione elettromagnetica. Si tratta di una delle innovazione nel campo della riabilitazione sia dell’area muscolo-scheletrica per il controllo del dolore muscolo-fasciale e neuropatico, sia in campo di riabilitazione del pavimento pelvico per casi, ad esempio, di disfunzioni urologiche e del colon. La stimolazione magnetica funzionale extracorporea rappresenta una efficace e valida alternativa anche come trattamento non invasivo e indolore nei disturbi di natura genito-urinaria
– di un WALKER VIEW. Un tapis roulant di ultima generazione, che stimola il sistema dei “neuroni specchio” e facilita la terapia di riabilitazione per migliorare l’apprendimento motorio e la qualità del cammino di pazienti con diverse patologie neurologiche: la malattia di Parkinson, i Parkinsonismi, la sclerosi multipla; persone con esiti di stroke o lesioni midollari; patologie ortopediche di anca e ginocchio e nei casi caratterizzati da un assetto posturale alterato. Un macchinario che unisce diverse funzionalità, grazie allo schermo che riflette l’immagine del paziente in movimento, a una telecamera tridimensionale che permette anche la creazione di una realtà virtuale; a un nastro dotato di sensori per la valutazione dell’appoggio plantare e a un complesso sistema di sgravio del peso corporeo con accesso facilitato per le persone con disabilità. Il WalkerView è dotato di una telecamera tridimensionale che permette di immergersi in ambienti di realtà virtuale, in modo da coinvolgere emotivamente il paziente e farlo diventare parte attiva del processo di riabilitazione. Inoltre la telecamera ricostruisce in tempo reale ogni singolo movimento su uno schermo posto di fronte al paziente come uno specchio. Ciò consente il controllo della propria immagine riflessa. Cosa che aiuta a migliorare il movimento attraverso il sistema dei “neuroni specchio”, riattivando le funzioni motorie legate al cammino
– Di una piattaforma RIABLO PREMIUM: è un sistema di sensori indossabili ed una pedana stabilometrica che trasmettono i dati ad un software. Questa operazione permette di avere un biofeedback visivo-uditivo in tempo reale attraverso uno schermo. L’uso del biofeedback permette poi che i movimenti di ogni singolo esercizio riabilitativo siano svolti in modo corretto, incidendo anche sulla motivazione del paziente. Tale sistema garantisce un alto livello di accuratezza dei sensori e della pedana stabilometrica. Parliamo di un dispositivo innovativo orientato ad ottimizzare le performance motorie dei pazienti, in particolare per le persone con postumi di cerebro lesioni e portatori di deficit motori con emiparesi e disturbi dell’equilibrio e della marcia.
A breve sarà installato anche il sistema robotizzato MOTORE : utile per la riabilitazione dell’arto superiore. Aumenta l’efficacia della terapia di recupero a seguito di un ictus o di traumi cranici. Si tratta di un robot mobile autonomo, in grado di percepire la forza del paziente, di intuirne le intenzioni e di reagire con un sistema che facilita il recupero funzionale dell’arto. Grazie a un software dedicato, che contiene diversi tipi di esercizio, il fisioterapista può scegliere il protocollo più indicato per il paziente.
Cosa sono i robot end-effector e gli esoscheletri overground – I dispositivi robotici possono essere categorizzati in differenti modi. Una classificazione divide i robot a seconda del livello di interazione tra uomo e macchina. Negli end-effector l’interazione avviene a livello del segmento distale (dita, mano, piede); negli esoscheletri l’interazione avviene a vari livelli in corrispondenza dei diversi segmenti corporei. In particolare, gli esoscheletri overground sono robot autoportanti che interagiscono con la persona a tutti i livelli di articolazione degli arti inferiori consentendo al paziente di eseguire il task motorio del cammino direttamente sul terreno in totale sicurezza durante l’intera fase del passo.
I robot per riabilitazione sono caratterizzati da sensori che rilevano il movimento (o l’intenzione di movimento) del paziente, elaborano tali dati in tempo reale e controllano degli attuatori che muovono le varie componenti del robot.
Da quanto si usano e per quail patologie – In Italia, da circa 20 anni la robotica è impiegata per la riabilitazione, prevalentemente in patologie neurologiche come ictus, morbo di Parkinson e sclerosi multipla, per lesioni midollari e traumi cranici. I primi robot introdotti dagli Stati Uniti erano per il trattamento degli arti superiori. Successivamente sono stati introdotti nelle strutture cliniche del nostro paese dei dispositivi che consentissero di eseguire un training del cammino sicuro e intensivo.
Possibilità di personalizzare la terapia – Ogni patologia, e ogni fase della malattia (acuta, subacuta e cronica) è caratterizzata da deficit motori differenti. Ci sono fattori che rendono ogni paziente diverso dall’altro. In questo contesto, è necessario personalizzare il trattamento robotico per ottimizzare l’effetto riabilitativo. La scelta di un training robotico del cammino con dispositivi end-effector o esoscheletri deve essere, quindi, ben ponderata, in quanto i primi lasciano al paziente maggiori gradi di libertà nelle articolazioni di ginocchio e anca, mentre i secondi sono più protettivi.
Commenta per primo