BRINDISI – È un film già visto, quello andato in scena nella tarda mattinata di oggi al porto di Brindisi. I militari della Guardia di Finanza del capoluogo, agli ordini del maggiore Alessandro Giacovelli, in collaborazione con l’agenzia di dogana e gli agenti della Polizia di Frontiera hanno scoperto, nascosti nel doppiofondo ricavato in un furgone, 4 clandestini che cercavano di entrare illegalmente nel nostro Paese.
I 4, tutti di nazionalità somala, secondo quanto dichiarato, hanno affermato di essere minorenni. Fortunatamente, i migranti sono tutti in buona salute, come constatato dai sanitari intervenuti. La scoperta effettuata dalle Fiamme Gialle è avvenuta durante i controlli a bordo della motonave Catania, appena arrivata dalla Grecia. L’autista del mezzo nel quale era celato il carico in carne e ossa, un uomo di nazionalità bulgara, è stato fermato: la sua posizione è, al momento, al vaglio dell’autorità giudiziaria. Il conducente, infatti, non è il proprietario del furgone quindi, in questo caso, sarà difficile contestargli un qualche capo d’imputazione.
Il copione di questo tipo di sbarchi, come riferito anche dal maggiore Giacovelli, sta diventando a dir poco ripetitivo: passata la scorsa estate, un canale di immigrazione clandestina si è aperto tra il nostro Paese e la Bulgaria. La prassi adottata dai trafficanti di esseri umani è sempre la stessa: imbarcarsi su una nave in uno dei porti dall’altra parte dell’Adriatico con dei furgoni nei quali sono ricavati dei doppifondi dove alloggiare i clandestini. Ogni carico può arrivare e trasportare fino a 6-7 persone.
L’unica, significativa differenza tra un episodio e l’altro è rappresentata, di solito, dalla nazionalità dei “passeggeri”: siriani, afgani, pakistani, libici e ora anche somali, segno dell’importante ramificazione che questo tipo di commercio possiede tra l’Africa e il vicino oriente. Ora la polizia di frontiera sta controllando le identità dei 4 migranti sbarcati oggi a Brindisi, per capirne, soprattutto, l’età e decidere se far partire le pratiche per la richiesta di asilo politico come da loro stessi chiesto.
BrindisiOggi
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