In mare tracce di un solvente di Sanofi. “Ma e’ tutto nella norma”. L’assessore: “Chiediamo la revisione dell’Aia”

BRINDISI- Tetraidrofurano, sarebbe questo il colpevole delle acque rosse nel porto medio di Brindisi. Le analisi dell’Arpa effettuate sui campionamenti effettuati alla foce del canale di Fiume Grande hanno evidenziato che tutti i parametri sono nelle norma. Ma nello stesso tempo sono state trovate tracce di questo solvente, denominato appunto Tetraidrofurano. Un solvente che viene utilizzato dall’azienda farmaceutica Sanofi Aventis, che scarica in questo canale. L’azienda risulta però in regola in quanto le sostanze immesse negli scarichi sono tutte nei limiti previsti dalla legge.

L’anomalia, come spesso accade da queste parti, sta nel fatto che la legge non ha previsto soglie per questo solvente, la sua immissione non è normata. Quindi non può dirsi se è troppa la quantità che è andata a finire in mare. Questo salverebbe la Sanofi da qualsiasi tipo di contestazione. Certo è che il mare che cambia colore, non è neanche la “norma”.

Non è ancora chiaro se la variazione di colore è stata provocata da una reazione dovuta alla presenza di questo solvente. L’assessore all’Ambiente del Comune di Brindisi Luigi Casciaro, insieme al dirigente Fabio Lacinio,  ha incontrato questa mattina i responsabili dell’Arpa Brindisi. Questo è ciò che emerso.

Casciaro attende la relazione dettagliata dall’Arpa che sta procedendo ad ulteriori approfondimenti, questa dovrebbe arrivare tra giovedì e venerdì. “Con  la relazione in mano- spiega l’assessore all’Ambiente– segnaleremo il caso alle autorità competenti facendo notare questo vuoto normativo. Nello stesso tempo chiederemo la revisione dell’Aia ottenuta da Sanofi Aventis, affinchè sia dichiarato l’utilizzo di questo solvente, e sia prevista una soglia da rispettare. Intanto ci rasserenano le analisi tutti i valori sono nella norma, sono stati rispettati i limiti di soglia previsti dalla legge”.

Funziona così, se una cosa non è vietata, allora si può fare. Ma può anche essere non vietata perché non si sa che viene utilizzata. Gli interrogativi restano. Resta la domanda se questo è stato un fatto isolato, o se già altre volte l’episodio si è verificato.

Cosa è il TETRAIFURANO

La sostanza è volatile, ed il vapore, essendo più pesante dell’aria, può viaggiare a distanza considerevole e causare flash back. E’ in grado di formare perossidi che possono causare esplosioni. Forma miscele esplosive aria-vapore. E’ miscibile in acqua.  Non è una sostanza bioaccumulabile. Può degradare in acqua e in aria.Una volta sversato nel suolo ci si aspetta che evapori rapidamente o percoli in falde idriche e che non venga adsorbito dal suolo.

Tossicità acuta: Il Tetraidrofurano esibisce una certa tossicità acuta per via orale e per contatto dermico

Ecotossicità: Il Tetraidrofurano sembra inibire la moltiplicazione cellulare di alghe, batteri e protozoi.

 Lucia Portolano

AVG Teorema

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