BRINDISI- Oltre due ore e mezza a discutere su un ordine del giorno sui Marò che sono tornati in Indi, presentato dall’opposizione di centrodestra. Documento che forse non leggerà mai nessuno. L’accordo non si trovava su due termini usati nella frase in cui si stigmatizzava l’operato del governo “vile e pilatesco”, ed è proprio su queste due parole che non si trovava la quadra. Dopo due tentativi di mediazione dei consiglieri Antonio Monetti (Pd) e Roberto Fusco (Si democrazia) che hanno cercato di limare l’ordine del giorno presentato dal consigliere di centrodestra Massimiliano Oggiano, il documento è rimasto tale e quale, e così alla fine non è passato.
La maggioranza si è comunque spaccata, sono usciti fuori dall’aula Cannalire Api) e Renna (indipendente) mentre Muccio (Noi centro) ha votato a favore. A nulla è falso l’intervento del sindaco Consales che aveva chiesto la fiducia per redigere lui insieme all’ufficio di Presidenza un atto per esprimere solidarietà ai Marò e alla loro famiglie e “stigmatizzare” l’atteggiamento del governo. Ma neanche su un argomento simile l’assise ha trovato condivisione.
Tra un richiamo e l’altro i lavori sono andati avanti, poi interrotti nuovamente da un forte litigio con insulti e insinuazioni tra il sindaco Consales e il consigliere comunale del Movimento Regione Salento Giampiero Pennetta, facile a surriscaldarsi in consiglio.
Sono volate parole grosse tanto che il sindaco ha accusato Pennetta di essere un estorsore. La reazione si è scatenata sull’interrogazione presentata da Pennetta sulla gestione della pubblicità privata negli impianti sportivi comunali. Ha accusato il sindaco di aver compiuto delle irregolarità. “Stiamo facendo diversi controlli- ha detto Consales- su come vengono utilizzati i nostri locali e non solo da parte delle società sportive ma anche su come alcune cooperative che utilizzano i locali comunali, affittandoli a dei privati. O che utilizza finanziamenti da altri enti”. Questa frase ha fortemente toccato Pennetta, il chiaro riferimento del primo cittadino alla Ferrante Aporti, cooperativa di sua moglie, era chiaro. Il consigliere replica: “Tu hai lavorato per anni all’ombra del Comune. Tu ti sei preso i soldi”. Senza pensarci due volte il sindaco ribatte chiamandolo estortore.
Consales ha poi accusato il vice presidente del Consiglio, Guadalupi, che non riusciva a tenere a bada gli interventi, di dirigere la seduta in modo fazioso. Alla fine Pennetta è uscito dall’aula.
Domani mattina si torna tra i banchi, ci sono numerosi argomenti da affrontare. Il clima è un po’ teso. Intanto questo pomeriggio in aula c’erano anche i lavoratori di Termomeccanica che hanno consegnato una lettera aperta ai consiglieri comunali affinchè ascoltino anche la loro voce sul progetto dell’inceneritore.
Lu.Po.
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