BRINDISI- Impianti sotto sequestro dopo l’inchiesta giudiziaria e l’arresto del sindaco Consales, i lavoratori x Nubile restano senza lavoro e senza prospettiva. La Cgil chiede un incontro alla task force regionale per il Lavoro.
Il segretario provinciale Antonio Macchia ricorda che a febbraio 2016 si tenne presso gli uffici della Regione una riunione fra le parti interessate ( Sindacati per i Lavoratori, Nubile e Regione) all’esito della quale si conveniva che tutto il personale in forze al blocco delle commesse sarebbe stato reimpiegato in corsi di formazione , retribuiti da parte della Regione, e tutto ciò nell’attesa che potesse essere riavviato l’impianto CDR. Nel successivo marzo 2016 le parti interessate sottoscrivevano un accordo presso il competente Mercato del Lavoro e Politiche attive del Lavoro all’interno del quale veniva cristallizzata la tutela dei posti di lavoro di tutte le maestranze presente al momento della chiusura dell’impianto, vincolando tale accordo anche rispetto ad eventuali nuovi gestori del servizio di produzione CDR. Nel periodo intercorso fra il settembre 2016 ed il settembre 2017 si sono tenute diverse riunioni con i Sindacati ed alla presenza dell’allora Sindaco di Brindisi e del Presidente della Agenzia Regionale dei Rifiuti Grandagliano, nel corso delle quali veniva fatto il punto della situazione relativa all’iter propedeutico alla riapertura dell’impianto e della discarica di Autigno, e si dichiarava che lo stesso era stato avviato.
Nell’ottobre 2017 si tenne poi una riunione presso la sede della Provincia di Brindisi alla presenza dei Sindacati, di Grandagliano e dell ‘Assessore all’Ambiente Caracciolo, durante la quale si chiariva ancora una volta che l’iter di riapertura e conversione dell’impianto era ben avviato. Con l’occasione l’Assessore Caracciolo assumeva l’impegno pubblico di ricercare una soluzione tesa al reimpiego provvisorio del personale sino alla riapertura dell’impianto CDR, che avrebbe visti assunti tutti i lavoratori coinvolti. Nel dicembre 2017 anche il Comune di Brindisi confermava che la fase progettuale per la realizzazione dei lavori di revamping , già finanziato dalla regione puglia, era in fase di sviluppo.
A febbraio 2018 è terminata la naspi per circa il 50% del personale e per la restante parte la scadenza avverrà nel mese di marzo 2018.
“Considerato che i lavoratori in questione non possono più godere degli ammortizzatori sociali – scrive Macchia – e quindi le loro rispettive famiglie sono senza alcuna possibilità di reddito poiché vincolati alla costituenda assunzione, si pone con urgenza la necessità di risolvere quanto prima la vertenza, pertanto si chiede ai rappresentanti ed Organi in indirizzo di fissare con cortese sollecitudine un incontro fra tutte le parti interessate presso la Task Force Regionale Politiche del Lavoro, al fine di concludere l’annosa vicenda che vede coinvolte diverse famiglie, nella consapevolezza della Vostra sensibilità istituzionale già riscontrata in tante altre vertenze regionali”.
BrindisiOggi
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