Impianto di compostaggio, Movimento NO TAP/Snam e Comitato NO compostaggio: “Dannoso per la salute e per l’ambiente”

ERCHIE- Nuovo impianto di compostaggio ad Erchie, Movimento NO TAP/Snam e Comitato NO compostaggio: “Dannoso per la salute e per l’ambiente”. Dopo la notizia sul finanziamento concesso dalla Regione ad Heracle per la costruzione dell’impianto di compostaggio ad Erchie il  Movimento NO TAP/Snam e Comitato NO compostaggio intervengono con una nota .
“Mega impianto di compostaggio di Erchie: rischi certi per la salute umana, per l’ambiente e per il clima.
Come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi da tempo collaboriamo con il Comitato NO compostaggio di Erchie e sosteniamo le sue iniziative.
 Siamo accomunati dallo stesso spirito di lotta per riscattare i territori dalle devastazioni in nome del profitto e dallo stesso spirito di lotta per l’ambiente contro i cambiamenti climatici.
 Da alcuni giorni il famoso scienziato italiano ing. Vincenzo Caprioli ha consegnato al comune di Erchie una relazione sugli effetti disastrosi della combustione a biogas sulla popolazione e sul nostro ambiente.
 Le sue ricerche sulle alte temperature della combustione hanno chiarito come il digestore di Heracle possa condannare un territorio come il nostro a rischi certi per la salute umana e per l’ambiente.
 Miliardi di nano particelle invisibili aumenteranno notevolmente i rischi di neoplasie e di nascite con malformazioni congenite.
Dal punto di vista scientifico assolutamente l’illustre scienziato ha sempre presentato argomentazioni che le lobby del biogas non sono mai riuscite a smentire e non è casuale.
 Ora preoccupa l’incompetenza dei giudici amministrativi che nell’applicare norme di diritto “astratto” non saranno mai capaci di decifrare le contraddizioni di un impianto dannoso e impattante sulla salute dei cittadini e dell’ambiente,
 Non si porranno mai la necessità di comprendere il nesso che inevitabilmente ci sarà tra cause ed effetti di un impianto nocivo che porterà problemi seri non solo per la comunità di Erchie, ma anche per i comuni limitrofi, in primis Avetrana e San Pancrazio Salentino.
 Ma preoccupa ancor di più il comportamento politico della Regione Puglia che di fronte a imbarazzanti e palesi forzature procedurali e autorizzative non si è mai posta la riflessione sul principio di legalità e sul principio di precauzione per un mega impianto di compostaggio che ha il solo motivo di esistere in quanto legato al business della sola produzione di biogas, con tutti gli ovvi annessi e connessi.
 La stessa Regione Puglia che da una parte ha annunciato in maniera trionfante il cambio di paradigma di un modello energetico nella direzione dell’abbandono delle fonti fossili e climalteranti (come lo è il biogas) e dall’altra sostiene la riconversione a gas delle due centrali a carbone di Brindisi, la metanizzazione dell’ex Ilva di Taranto e la costruzione di mega impianti di compostaggio per la produzione di biogas.
Tutto nel momento in cui le dinamiche planetarie e della unione europea nella lotta ai cambiamenti climatici vanno nella direzione di ridurre drasticamente le emissioni climalteranti entro il 2030 (il 55% in meno per la U.E.) per essere neutre per il clima entro il 2050.
 A tal fine il comune di Erchie ha di recente deliberato la dichiarazione di emergenza climatica, tenendo fede al principio di difesa della salute e in coerenza con gli impegni assunti per impedire la costruzione di un “mega mostro” che genererà solo conseguenze negative sulla salute, sull’ambiente e sul clima e non porterà nessun vantaggio al territorio.
 Analogamente la Regione Puglia e la Provincia di Brindisi hanno deliberato la dichiarazione di emergenza climatica ma evidentemente l’impegno politico assunto dai due Enti è solo apparente, bugiardo, ipocrita.
In caso di sconfitta al tar per incoscienza dei giudici amministrativi e/o per la scellerata scelta politica della Regione Puglia e della Provincia di Brindisi, i cittadini di Erchie e zone limitrofe saranno messi di fronte a due opzioni: la prima, abbandonare la propria terra perché diventata insalubre e, la seconda, continuare a lottare contro il “mega mostro” e i poteri corrotti, promotori dell’impianto che non si sono fatti scrupolo di devastare i territori in nome del profitto”.
BrindisiOggi

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