BRINDISI- Il vescovo Caliandro va in pensione, il Pontefice accoglie la rinuncia. Dopo dieci anni Domenico Caliandro lascia la Curia di Brindisi. La richiesta era partita al compimento del suo 75esimo anno di età, qualche giorno dopo i festeggiamenti in onore dei Santi Patroni di Brindisi, San Teodoro e San Lorenzo. La sua presenza nella Curia di Brindisi in dieci anni è stata discreta ed incisiva al tempo stesso. Durante questo tempo la Chiesa è stata investita da una serie di scaldali che Caliandro ha gestito mantenendo un profilo basso ma assumendo anche decisioni importanti cercando di ricucire il rapporto con il territorio. Tutti ricorderanno il caso di Mario D’Ignazio detto il “Madonnaro” e le presunte apparizioni della Beata Vergine Maria. Era il 15 marzo del 2015 quando il vescovo di Brindisi scrive una lettera nella quale definisce quelle apparizioni mistiche come “non autentiche”. Dopo anni di esami, il Dicastero espresse il proprio parere sul fenomeno conferendo al vescovo di Brindisi-Ostuni piena facoltà circa i provvedimenti da adottare.“Dichiaro -scriveva-il vescovo Caliandro in una lettera – non autentiche le esperienze mistiche di Mario D’Ignazio. Al contempo dispongo il divieto a Mario D’Ignazio di diffondere con qualunque mezzo contenuti riguardanti le presunte apparizioni nonché ‘messaggi’ o ‘segreti’. E’ disposta, inoltre, a suo carico e dei suoi più stretti collaboratori l’interdizione da qualsiasi incarico ecclesiale nell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni”. Quelle parole avevano il sapore di una vera e propria scomunica. Suo malgrado sempre Caliandro, qualche anno fa, si è trovato dinnanzi ad altri scaldali molto gravi: l’arresto e la condanna di Don Giampiero Spechiulli, il prete della Chiesa di Santa Lucia a Brindisi accusato di pedofilia. E poi ancora altre accuse dello stesso tenore verso altri prelati che lo stesso Caliandro ha poi provveduto a trasferire e rimuovere dal proprio incarico. Monsignore è stato per questa Arcidiocesi una guida importante, una persona concreta nei fatti. E’ stato colui che ha teso la mano ai giovani con i quali ha celebrato il Giubileo, vicino alle famiglie durante gli ultimi due anni funestati dalla pandemia. Ha aperto le porte della sua chiesa e lo ha fatto con estrema discrezione, senza proclami, infondendo nuova fiducia nella gente fin troppo provata dalle difficoltà. Inoltre a causa di un suo infortunio qualche anno fa è stata cambiata anche la tradizione processione del Corpus Domini a Brindisi, Monsignor Caliandro cadde dal cavallo parato e restò ferito. Da quel momento in poi questo rito nato nel 1254 venne cancellato. In pratica il cavallo con il baldacchino sfila da solo , senza il suo cavaliere in groppa.
BrindisiOggi
con la speranza che il nuovo arcivescovo riprenda la tradizione e ritorni a cavalcare