BRINDISI- Il 20 settembre l’alta velocità arriva a Bari con il Frecciarossa. Ma arriva e si ferma. Il resto della Puglia resta fuori. Per quella ci sono i treni regionali, e quelli a velocità ridotta nonostante proprio quest’ultima parte della regione, in questa stagione turistica, ha registrato numeri da capogiro. Il Salento tra le prime mete in Italia per turismo. Qualcuno è pronto a scendere in campo contro questa esclusione.
La storia molto spesso si ripete. Era già accaduto per l’Aeroporto del Salento rimasto fuori nelle strategie di sviluppo ed oggi diventato uno degli scali più importanti per il sud d’Italia. L’allora presidente della Provincia Massimo Ferrarese e il cantante Al Bano diedero vita ad un battaglia per l’aeroscalo brindisino. Oggi ci riprovano. L’annuncio della nuova battaglia arriva su facebook in questa ultima domenica di agosto. L’ex presidente della Provincia, oggi presidente di una delle più importanti società dello Stato e il noto cantante annunciano la nuova lotta. “ Alta Velocità che si ferma a Bari sembra l’ultimo disperato tentativo di escludere una delle zone più belle d’Italia dal resto del Paese civilizzato- scrive sulla sua pagina facebook Ferrarese in compagnia di Al Bano- È troppo tardi: il Salento rappresenta quanto di meglio esiste dal punto di vista turistico, enogastronomico e commerciale. Siamo noi il futuro dell’Italia e sperare di cancellarlo semplicemente tagliando i binari dell’Alta Velocità non servirà a ridimensionarne ruolo e aspirazioni. Per questo siamo pronti a scendere in campo, così come facemmo per trasformare un aeroporto di provincia in uno degli scali più importanti d’Italia. Il Grande Salento non può essere privato dell’Alta Velocità , sarebbe come pensare di togliere all’Italia il futuro risparmiando su 200 chilometri di strada ferrata. Il Salento la più bella terra d’Italia? AVoglia!”
Ritorna così il tema del Grande Salento un brand mai realmente decollato istituzionalmente, ma nei fatti la bellezza di questa terra ha conquistato tutti. Ed allora anche questa battaglia forse si può vincere.
BrindisiOggi
Credo che le prime cose da fare siano quelle di chiedere l’adeguamento dei sistemi di segnalamento tra Lecce e Bari per poter sfruttare al massimo la velocità permessa dalla rete ( credo che sia, in alcuni tratti, pari a 200 Km/h) e velocizzare i lavori del raddoppio del tratto Lesina-Termoli, piantandola definitivamente con tutte le manfrine e le diatribe tra regioni ,enti locali e verdisti sul tracciato ( cosa che si trascina da oltre 15 anni).Poi invitare compagnie ferroviarie estere PRIVATE ( ve ne sono già alcune nel Nord Europa) per valutare la convenienza economica o meno di giungere sino a Lecce con i loro treni.Insomma una cosa simile a quanto fu fatto, a suo tempo, per il trasporto aereo, non dimenticandoci che le low-cost che volano da e per Bari e Brindisi prendono una sovvenzione pubblica. Domanda: senza questo “aiutino” continuerebbero a venire?