LATIANO- “Hanno sparato un colpo e pensavo di morire. Proteggetevi”. L’imprenditore di Latiano Francesco Zizzi racconta su facebook minuto per minuto i terribili momenti della rapina a mano armata che lo ha visto protagonista nella giornata di ieri. L’imprenditore del “Fai da te” mentre andava a depositare in banca 9mila euro è stato assaltato da due malviventi incappucciati e armati di pistola che lo hanno affiancato all’uscita della zona industriale, lo hanno costretto a fermarsi e aprire la portiera dell’auto e rimettersi nelle loro mani. La può davvero raccontare e lo fa, Francesco che da ieri evidentemente ha ricevuto tanti gesti di solidarietà dai suoi amici e conoscenti e ha deciso di affidarsi al social network più immediato del web, ovvero facebook, per raccontare la sua brutta esperienza: “Mi hanno puntato la pistola alla tempia invitandomi a dargli il contante che avevo separato in due tasche differenti. Gli ho dato ovviamente la parte meno cospicua perché col resto volevo pagare i contributi dei miei dipendenti”. La famiglia Zizzi opera nel campo dell’imprenditoria da tanto tempo e conosce, come si evince da queste parole, i trucchetti nel peggiore dei casi, ma altrettanto bene li conoscono i rapinatori e hanno capito che da un esercizio del genere soprattutto sotto le festività natalizie non si esce con 1000 euro, e poi è anche probabile che l’imprenditore fosse stato osservato sul posto di lavoro e seguito fuori. “Di fronte a quella somma di denaro non si sono fermati ne arresi- continua Francesco-Mentre avevo la pistola alla tempia, ho chiuso per un attimo gli occhi, smesso di respirare; un colpo è partito. Pochi istanti; un frastuono mi ha tappato le orecchie”. I rapinatori senza scrupoli infatti hanno esploso un colpo di pistola e non del tutto a vuoto, pare infatti che a essere colpita per intimidire ulteriormente la vittima sia stata la gomma del veicolo sul quale l’imprenditore viaggiava. “Ho riaperto gli occhi – aggiunge Zizzi sul web -, ero ancora vivo; senza pensarci, li ho dato il resto del contante, da li a poco sono fuggiti rimettendosi nelle mani della vita e del destino che gli aspetta: quello di trattarsi come hanno trattato me, credo che sia già una punizione sufficiente. Il destino farà il suo corso”. E conclude il suo triste racconto con una nota positiva e di speranza: “Grazie per le chiamate ricevute ieri e la vicinanza che ho sentito importante e mai come ieri di un amore intenso e sostenitivo. Grazie amici miei, vi voglio bene, siate prudenti e proteggetevi sempre perché se non lo fate voi con voi stessi, nessuno lo farà al vostro posto”.
Brindisioggi
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