BRINDISI- Si voleva arrivare alla sentenza a ridosso del 19 maggio, quando sarà passato un anno dall’attentato alla scuola Morvillo Falcone dove ha perso la vita Melissa Bassi e sono rimasti feriti nove ragazzi, ma il processo contro Giovanni Vantaggiato l’uomo reo confesso della strage si è impantanato per sette udienze a causa dell’assenza di uno testimoni della pubblica accusa, Cosimo Parato. Anche lui vittima di Vantaggiato. Alla fine però si è ritenuto di poter andare avanti anche senza la sua testimonianza, e così giovedì scorso c’è stato, nel tribunale di Brindisi nell’aula Metrangolo, in un silenzio agghiacciante, l’interrogatorio dell’imputato.
Qell’uomo minuto e basso, che sarebbe potuto essere il nonno di quelle ragazze ha raccontato quel maledetto 19 maggio scorso, ha descritto come ha preparato l’ordigno e il perché lo ha fatto. Davanti a se i genitori di Melissa e alcune delle ragazze ferite che si tenevano la mano per ascoltare colui che ha cambiato la loro vita, lasciando i segni di quel giorno sui loro corpi e nella loro menti. Ma forti hanno assistito e ascoltato, queste ragazze che improvvisamente sono dovute diventare grandi e capire il male.
“La mia era una dimostrazione, non volevo fare del male. Io quelle ragazze non le ho viste”, racconta Vantaggiato che descrive con estrema lucidità tutto. “Le ho fatte da solo. Era una miscela di nitrato di potassio e carbone. Le ho fatte guardando l’enciclopedia, a pagina 72 c’è scritto come si prepara il potassio a scaglie, alla voce nitrati”. Vantaggiato per l’attentato al Morvillo preparò tre bombole , due da 15kg e una da 10kg. Poi l’attentatore piange si rivolge ai genitori di Melissa e chiede scusa. “Chiedo perdono perché anche io ho figli”. Ma come si fa a perdonare colui che senza una ragione ti ammazza l’unico motivo della tua esistenza.
Brindisioggi ripropone integralmente il video dell’interrogatorio della pubblica accusa a Giovanni Vantaggiato.
Brindisioggi
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