BRINDISI – Sono scesi in piazza a manifestare gli operatore del centro antiviolenza Crisalide che dall’1 febbraio hanno sospeso il loro servizio dopo la decisione del Comune di Brindisi di tagliare le risorse. Il centro che opera sul territorio da 25 anni ha in carico oltre 100 persone tra donne e minori vittime di violenza che ora si trovano in balia della mancanza del servizio. A sostenere la protesta la Cgil, Anpi, con il sostegno dei gruppi consiliari di opposizione, ma in campo anche gli altri centri antiviolenza regionale che riconoscono in Crisalide un punto di riferimento e un’equipe multisciplinare che negli anni ha mostrato competenza e capacità. Il corteo è arrivato sino a palazzo di città dove era in corso una conferenza stampa organizzata dall’amministrazione comunale proprio sulla questione. Il Comune precisa che l’utenza non resterà senza servizio ma sarà distribuito in altri centri. Ma le dichiarazioni dell’amministrazione non convinco, interpretata come una scelta ingiustificata contro la cooperativa che ha sempre svolto in maniera esaudiente il servizio.
Il paradosso tutto brindisino: tagli al centro antiviolenza, in tanti in piazza a manifestare
“Servizi falcidiati senza continuità – spiega Chiara Cleopazzo, segretaria provinciale Fp Cgil – l’amministrazione si arrampica dopo le denunce della Cgil. La FP Cgil Brindisi continua a palesare sconcerto, per noi ridimensionare significa ridurre quindi questa amministrazione perché non ci dice che taglia i servizi alle persone vittime di violenza e taglia i lavoratori e le lavoratrici? Falcidiare ciò che esiste vuol dire retrocedere, bisognava implementare data l’insorgenza dei casi di violenza ed anche sul nostro territorio. Chiaramente ci aspettiamo un progetto scritto, ci aspettavamo una programmazione preventiva, mai arrivata, semmai una riconversione, ma non un vuoto per un servizio così importante, storico”.
Commenta per primo