INTERVENTO/ Il nuovo regolamento sui dehors è inaccettabile, perché pone un divieto di collocare sedie, tavolini e ombreggianti su 32 aree tra le più belle della città, mortificando così lo sviluppo turistico e commerciale del Centro e creando iniquità tra commercianti.
Sono stati proprio i rappresentanti della maggioranza i primi a lamentarsi del fatto che la dirigente Carrozzo ha concordato con la Soprintendenza, senza interpellare i consiglieri, tali ulteriori divieti, che esorbitano dall’indirizzo delle commissioni consiliari, ma anche dalla normativa, la quale prevede anche che si possano concordare a valle prescrizioni e condizioni particolari, senza imporre a monte il divieto assoluto. Lo avevano chiesto le forze di maggioranza attraverso un emendamento, ma se lo sono visto bocciare dalla dirigente e hanno così deciso – erroneamente – di ritirarlo, dando il via a un regolamento che scontenta praticamente tutti. Che poi qualcuno dovrebbe spiegare con quali criteri si è arrivati a queste scelte. Tipo: perché il locale nel cortile di Palazzo Nervegna può collocare i dehors mentre le attività commerciali collocati in altri 32 punti della città devono fare la fame? Perché in altre realtà questa applicazione estrema non viene adottata?
Sono oramai migliaia i perché che i cittadini si pongono negli ultimi quattro anni, e per fortuna iniziano a porseli anche nella maggioranza. Ad esempio, perché l’emendamento delle forze di maggioranza bocciato dalla dirigente non è stato sottoscritto anche da Bbc? Forse perché, come sempre accaduto, le scelte sono concordate con un gruppo ristretto, mentre gli altri devono solo obbedire e fare gli utili idioti?
Se non ne andassero di mezzo le vite dei brindisini, lo spettacolo sarebbe anche divertente. Ma obiettivamente ha stancato tutti e non diverte più nessuno, neppure i partner del sindaco.Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi
Sono stati proprio i rappresentanti della maggioranza i primi a lamentarsi del fatto che la dirigente Carrozzo ha concordato con la Soprintendenza, senza interpellare i consiglieri, tali ulteriori divieti, che esorbitano dall’indirizzo delle commissioni consiliari, ma anche dalla normativa, la quale prevede anche che si possano concordare a valle prescrizioni e condizioni particolari, senza imporre a monte il divieto assoluto. Lo avevano chiesto le forze di maggioranza attraverso un emendamento, ma se lo sono visto bocciare dalla dirigente e hanno così deciso – erroneamente – di ritirarlo, dando il via a un regolamento che scontenta praticamente tutti. Che poi qualcuno dovrebbe spiegare con quali criteri si è arrivati a queste scelte. Tipo: perché il locale nel cortile di Palazzo Nervegna può collocare i dehors mentre le attività commerciali collocati in altri 32 punti della città devono fare la fame? Perché in altre realtà questa applicazione estrema non viene adottata?
Sono oramai migliaia i perché che i cittadini si pongono negli ultimi quattro anni, e per fortuna iniziano a porseli anche nella maggioranza. Ad esempio, perché l’emendamento delle forze di maggioranza bocciato dalla dirigente non è stato sottoscritto anche da Bbc? Forse perché, come sempre accaduto, le scelte sono concordate con un gruppo ristretto, mentre gli altri devono solo obbedire e fare gli utili idioti?
Se non ne andassero di mezzo le vite dei brindisini, lo spettacolo sarebbe anche divertente. Ma obiettivamente ha stancato tutti e non diverte più nessuno, neppure i partner del sindaco.Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi
Caro Consigliere Quarta, spero che tutto quello che ha scritto lo abbia detto tramite il suo capogruppo al Sindaco della nostra città, se un dirigente diventa un ostacolo allo sviluppo di una città, si fa’ quello che facevano nella prima Repubblica, si promuove il dirigente e si manda a dirigere un altro ufficio