Il marito le cavò un occhio con le mani, ora lui è libero e lei vive nel terrore

CAROVIGNO- (di Lucia Pezzuto da Il7 Magazine) Il marito l’aveva aggredita cavandole un occhio e rendendola invalida, ora lui è libero e lei vive nel terrore che possa tornare a farle del male.  E’ la storia di una donna di 31 anni residente a Carovigno la cui vita da  nove mesi è diventata un vero e proprio incubo. Era il 15 marzo scorso quando la 31enne, che per ragioni di privacy chiameremo Anna, viene brutalmente aggredita dal marito, un ambulante di 44 anni. Secondo la ricostruzione fornita dalla donna che in queste settimane sta affrontando il processo  assistita dagli avvocati Chiara Dadamo per il procedimento penale, Marco Paladini, per la separazione, e Stefano Latini, in rappresentanza del Cav, Cento Antiviolenza, costituitosi parte civile, l’aggressione sarebbe scaturita da una lite per futili motivi, lite alla quale avrebbero assistito anche i figli minorenni della coppia, una ragazzina di 13 anni e un bimbo di 7. Anna racconta al pm che la sera del 15 marzo scorso era in casa con i figli quando scoppia la lite con il marito, una delle tante, dirà la donna.  Lui, geloso di lei ma amante della sua libertà, avrebbe perso le staffe nel momento in cui lei ha manifestato la volontà di separarsi. “L’ha presa per capelli e trascinata davanti agli occhi dei figli in camera da letto- racconta l’avvocato Dadamo, riferendo la deposizione della sua assistita- ha chiuso la porta a chiave e l’ha sbattuta sul letto. In preda alla rabbia l’ha immobilizzata sedendosi a cavalcioni sopra e poi le ha inserito le dita negli occhi , con forza, dapprima con entrambe le mani  e poi con una sola. Lei, ad un certo punto, ha perso conoscenza per il dolore, nonostante questo lui ha continuato”. Tutto questo, stando a quanto riferisce la donna attraverso il suo avvocato, avveniva con la presenza dei figli minori. In particolare sarebbe stata la ragazzina 13enne, così riferisce la madre, ad aprire a spallate la porta della camera da letto e bloccare il padre. La ragazzina avrebbe inveito contro il genitore dicendo: “Sei mostro, sei un criminale”. L’uomo davanti alle urla della figlia si sarebbe fermato, avrebbe preso il suo cellulare e del denaro e sarebbe uscito da casa, lasciando la moglie moribonda sul letto. Sarebbe stata, così, sempre la ragazzina ad allertare i soccorsi. La donna è stata portata d’urgenza all’ospedale Perrino di Brindisi dove i medici hanno tentato inutilmente di salvarle l’occhio sinistro parzialmente distaccato dall’incavo oculare. Purtroppo i medici hanno dovuto procedere all’asportazione totale. Danneggiato anche quello destro che nonostante le terapie non si riesce a recuperare. Ad oggi la donna è completamente sfigurata e cieca. “E’ stato di una crudeltà assoluta- dice l’avvocato Dadamo- non si è trattato di un raptus. Aveva la volontà di farle del male , si è accanito sulla vittima anche quando lei ha perso i sensi”. L’uomo per questo motivo è stato arrestato e per alcuni mesi è stato ristretto nel carcere di Lecce con l’accusa di  maltrattamenti, lesioni gravissime, sequestro di persona con l’aggravante di aver commesso i reati alla presenza dei figli minori. “Dal racconto della donna- dice l’avvocato Dadamo- abbiamo scoperto che il marito la vessava da tempo. Nel capo di accusa c’è anche la violenza sessuale. L’avrebbe costretta a rapporti intimi senza la sua volontà. Lai voleva mettere fine a questo matrimonio ma lui non glielo permetteva. La considerava di sua proprietà”. Dopo l’arresto del marito la donna assistita dal Cav, il Centro Antiviolenza, è stata accolta per alcuni mesi in una casa protetta insieme ai figli. Dopo un breve percorso la donna ha preferito tornare nella sua casa e cercare di dare un po’ di stabilità ai suoi figli . Ma la situazione è precipitata nuovamente quando qualche settimana fa sono scaduti i termini di custodia cautelare e l’uomo, che l’ha resa cieca, è tornato in libertà. “Il giudice ha disposto a suo carico il divieto di avvicinarsi a Carovigno e il divieto di avvicinarsi ai figli, che tra l’altro sono stati affidati esclusivamente a lei- dice l’avvocato- ma la mia assistita vive ugualmente nel terrore. Ha paura che il marito, dal quale tra l’altro si sta separando, possa violare il divieto e presentarsi alla porta. Lui ha già manifestato più volte la volontà di vedere i figli, di avere contatti con loro nonstante il giudice lo abbiamo vietato visto la gravità dei fatti. Neppure i ragazzi vogliono vedere il padre. In particolare la ragazzina di 13 anni che ha dovuto salvare la madre dalla furia del padre. Questi ragazzini stanno affrontando un trauma incredibile e non sappiamo se riusciranno mai a superarlo. Hanno tutti i giorni  davanti agli occhi ciò che il padre ha fatto alla madre. La donna non ha più l’uso della vista, non può fare nulla , ha bisogno di assistenza . Sarà invalida a vita, davanti a tutto questo come si può fare finta di nulla. Non esiste giustificazione che tenga ”. La scarcerazione del marito è stata così l’ennesima “mazzata” per la donna che vive chiusa tra le mura della sua abitazione stretta ai figli.

Il 15 novembre si è celebrata l’udienza preliminare. L’imputato, difeso dagli avvocati Gianni Francioso e Giuliano Calabrese, ha scelto il rito ordinario, fiducioso , riferiscono i suoi difensori, di un giusto processo, nella speranza di poter rivedere presto i figli per quali è in apprensione. Nel frattempo ha trovato lavoro e corrisponde l’assegno di mantenimento della moglie e dei figli come stabilito dal giudice della separazione.

 

 

 

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