BRINDISI- Cillarese oltre il parco urbano. La zona dell’invaso quella che si può ammirare dai piani più alti dell’ospedale Perrino come luogo per trascorrere giornate tra natura, sport e relax. Il Consorzio Asi di Brindisi ha redatto uno studio di fattibilità, nel quale propone la realizzazione di percorsi naturalistici-didattici attrezzati con aree giochi per bambini, aree pic-nic, punto ristoro, noleggio bici ed anche un battello a motore elettrico per attraversare il bacino d’acqua. Per non turbare l’avifauna è stato pensato di utilizzare per la navigazione solo la parte prospiciente agli impianti. A questo si aggiunge anche la proposta del cicloturismo: percorsi ciclabili che attraversano il parco naturale e giungano sino alla stazione ferroviaria. .
L’invaso del Cillarese rientra tra le oasi di produzione faunistica, eroga acqua per tutta la zona industriale. Nel 1970 fu costruita la diga di sbarramento per offrire l’acqua al Petrolchimico, oggi questa viene distribuita a tutte le aziende dell’area industriale.
Lo studio di fattibilità è stato presentato questa mattina presso il Consorzio Asi alla presenza del presidente Marcello Rollo, del sindaco di Brindisi Mimmo Consales e del commissario prefettizio della Provincia Cesare Castelli. Allo studio hanno partecipato l’ingegnere Solito, l’architetto Mina Piazzo e la dottoressa Tiziana Martuccio.
Il progetto nasce dopo i recenti studi condotti dall’osservatorio sul turismo della Camera di Commercio di Brindisi che ha classificato la città capoluogo come posto ideale per stare a contatto con la natura e praticare sport.
La proposta si articola su diverse direttive, oltre alla realizzazione di percorsi naturalistici-didattici, si pensa anche alla pesca sportiva, alla scuola di canoa con escursioni, all’ippoterapia e compatibilmente con il regime vincolistico anche al kite-surf. Nei pressi della masseria Cillarese inoltre il progetto propone di avviare un orto botanico. Nelle zone limitrofe invece, a ridosso di contrada Montenegro potrebbe sorgere un campo da golf visto la vicinanza all’invaso d’acqua. Gli impianti da golf hanno infatti un grande bisogno di acqua.
Per realizzare tutto questo, escluso il campo da golf, è necessario 1 milione di euro. Risorse che non hanno gli enti locali. In sinergia Comune e Asi intendono bandire una manifestazione d’interesse per coinvolgere i privati, che possono anche essere diversi. Ciascuno potrebbe occuparsi di un diverso servizio.
Insomma tutto questo si può fare, c’è compatibilità ambientale, ora ci vogliono i soldi. “Il progetto è fattibile- spiega Rollo– sarebbe un ‘opportunità per il territorio anche in termini occupazionali, almeno 30 posti di lavoro. Nel percorso coinvolgeremo anche le associazioni di categoria”.
“Così come per altre iniziative della città- afferma il sindaco– si chiede l’intervento dei privati, faremo un bando d’interesse e valuteremo quello che c’è stato proposto”.
Lu.Po.
D’accordo con Giorgio. Auspicherei, però quanto prima,la nascita di un centro di ippoterapia per disabili, considerato che questa città, che io sappia, ne é sprovvista.
Questo progetto qualora si realizzasse sarebbe un abominio…un’oasi del genere non si valorizza dandola in pasto ai privati e alle scorribande di gente poco civile o raccomandabile (vista l’estensione è impossibile pensare di tenere tutte le zone sotto controllo), ma eliminando tutta la spazzatura presente lungo le rive, creando dei percorsi immersi nel verde e dei capanni d’avvistamento per poi aprirlo per visite guidate a scolaresche e, nei weekend o nei festivi, a cittadini realmente amanti e rispettosi della natura….chi è entusiasta dell’idea di un cillarese aperto alla pesca sportiva (quando poi ci sono cartelli ovunque dov’è indicato che è vietata la pesca) con battelli, canoe, kyte e campo da golf esprime questo desiderio solo perchè non ha mai (purtroppo) avuto modo di visitare il cillarese attualmente..un patrimonio naturalistico che in altre realtà difenderebbero a denti stretti…con questo progetto l’avifauna, stanziale e non, scomparirebbe in pochi mesi…si perderebbe tutta la magia di questo paradiso e si rimarrebbe con un ulteriore parco che in pochi mesi verrebbe abbandonato a se stesso….per i battelli, le canoe e tutto il resto c’è il porto….la natura ha fatto tanto per ritagliarsi negli anni questo spazio…basterebbe veramente poco per preservarlo così com’è senza impedire ai cittadini (come purtroppo accade oggi) di ammirarne la sua bellezza….
Si potrebbe fare una raccolta fondi con la partecipazione di tutti i brindisini e non solo, sarebbe un modo di sentirsi partecipi e responsabili di un opera grande e innovativa per la nstra città. Bravo Rollo
Assolutamente fantastico, soprattutto il fatto di usare un battello elettrico – cosa che si DOVREBBE estendere anche ai servizi di trasporto passeggeri nel porto di Brindisi.
Comunque il sindaco faccia redigere “presto” e “bene” il bando e non mancheranno i contributi dei privati, anche in ordine all’organizzazione e alla trasparenza.