BRINDISI- Appuntamento a Brindisi per un’altra anteprima del “Barocco Festival Leonardo Leo 2023” con l’oratorio a quattro voci “Il Faraone Sommerso” del compositore tarantino Nicola Fago, in programma martedì 25 aprile nella Basilica Cattedrale con inizio alle ore 20.15. L’ingresso è gratuito – info T. 347 060 4118 – con prenotazione alla pagina di Eventbrite rebrand.ly/FaraoneSommerso. In scena l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici”, diretta al cembalo dal M.O Cosimo Prontera, con il tenore Joan Folqué, il baritono Giuseppe Naviglio, il soprano Valeria La Grotta e l’alto Vincenzo Fracchini. L’oratorio, del quale si ignora l’autore del testo, è ispirato alla biblica vicenda della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egizia attraverso il miracoloso passaggio del Mar Rosso.
Tra le altre anteprime del Festival di musica barocca anche i concerti della rassegna “Talenti all’Organo” dedicata a giovani organisti e il “Miserere mei, Deus” a due cori e basso continuo di Leonardo Leo, andato in scena lo scorso 4 aprile a San Vito dei Normanni nella basilica barocca di Santa Maria della Vittoria, appuntamento che ha visto la sempre entusiastica partecipazione del sindaco Silvana Errico e della civica amministrazione sanvitese.
Il percorso di musica antica attesta l’attenzione attorno alla produzione musicale dei compositori che dalla Puglia, tra il ‘600 e il ‘700, partirono alla volta di Napoli, capitale di un regno culturale oltre che politico ed economico. È in questo ambiente vivace e intellettualmente stimolante che attecchirono personalità del calibro di Leonardo Leo di San Vito dei Normanni, Niccolò Piccinni di Bari, Tommaso Traetta di Bitonto, Giovanni Paisiello di Taranto e tanti altri: più del 60% dei musicisti che hanno formato la gloriosa “Scuola Napoletana” originava nella provincia pugliese.
Il progetto de “Il Faraone Sommerso” è stato pensato per valorizzare la musica del compositore Nicola Fago, un altro pugliese di “Scuola Napoletana”, partendo dalla collaborazione tra Cosimo Prontera e la musicologa Maria Grazia Melucci e riprendendo la tesi di laurea di quest’ultima. Un progetto importante che oltre all’esecuzione prevede un’incisione discografica per l’etichetta Bongiovanni e un’edizione critica. Del “Faraone Sommerso” di Fago esistono due partiture manoscritte, una delle quali, custodita presso la Bodleian Library di Oxford, riporta l’anno 1709; l’altra è conservata nella Biblioteca del Conservatorio di Firenze e fa parte del fondo Basevi. Il libretto non è pervenuto. Se la data è attendibile, è verosimile che il lavoro sia stato proposto a Napoli nell’ambito del ciclo di oratori di argomento biblico che l’arcivescovo Pignatelli fece eseguire presso la cappella del suo palazzo. Nel 1709 Fago assunse la carica di maestro di cappella del Tesoro di San Gennaro, ed è probabile che il patriarca avesse richiesto il suo contributo.
L’impostazione è nella forma consueta dell’oratorio settecentesco, in due parti, con il rigido alternarsi di arie, duetti e recitativi: l’apertura è affidata a una sinfonia tripartita e le due sezioni sono chiuse da un brano d’assieme. Secondo prassi, i recitativi contengono gli elementi narrativi e drammatici, mentre le arie, prevalentemente liriche, rispondono alla stilizzazione di un affetto o di uno stato d’animo. La sinfonia iniziale non è un brano generico ma introduce il successivo recitativo di Mosé, tanto da poter affermare che l’azione si avvia già con il brano strumentale. Il recitativo, alla fine della sinfonia, evoca lo stato penoso in cui versa il popolo egigio per le piaghe afflitte da Dio. Così, Mosé si rivolge al faraone: «Alle leggi del Cielo Sire ubbidite al fine, perché il misero regno geme in volto fra mille aspre ruine». Espressioni che danno significato alla sinfonia e ne prolungano la risonanza.
Nella copia della partitura custodita a Firenze alcune arie presentano, al margine, indicazioni apposte da altra mano, in tutto quattro, con un testo alternativo che in parte sostituisce quello originale. Non sono documentate le ragioni della circostanza, tuttavia si ritiene che le modifiche abbiano inteso integrare una cantata per l’onomastico o il compleanno del sovrano di Spagna, re Carlo III d’Asburgo. Il letterato autore delle modifiche, presumibilmente lo stesso Fago, avrebbe quindi chiesto al copista di collegare le quattro arie ai recitativi e di indirizzarle infine verso il coro ecomiastico: ancora una volta, mantenendo la modalità di dialogo e di reciprocità tra trono e altare.
- Martedì 25 aprile 2023 • ore 20.15
Basilica Cattedrale • Brindisi
Il Faraone Sommerso
Oratorio a quattro voci di Nicola Fago
Maria Grazia Melucci progetto musicologico
Moisé: Juoan Folqué tenore
Il Faraone: Giuseppe Naviglio baritono
Aronne: Vincenzo Fracchini alto
Messo: Valeria La Grotta soprano
Orchestra Barocca “La Confraternita de’ Musici”
Cosimo Prontera direttore al cembalo
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