BRINDISI-Brindisi con Lecce. Il consiglio comunale ha votato per l’annessione con la Provincia di Lecce e quindi per la nascita della Provincia del Salento. 27 i voti a favore, 3 i contrari: Roberto Fusco, Riccardo Rossi e Giovanni Brigante. Una votazione giunta dopo diverse ore di tensione in assise, con il pubblico che ha interrotto più volte i lavori e numerosi richiami del presidente del Consiglio Luciano Loiacono. I manifestanti hanno chiesto ai consiglieri di non votare l’annessione e di rinviare la discussione, cerando invece in tutti i modi di salvare la provincia di Brindisi, chiedendo ai parlamentari locali di non appoggiare la conversione in legge del decreto del Consiglio dei ministri che prevede la soppressione della Provincia di Brindisi. Decreto che sarà discusso in aula il 22 novembre prossimo, tra soli due giorni. Il sindaco Consales ha preso la parola, ha precisato che un nuovo rinvio era inutile. “Il 22 si discute in aula- ha spiegato il primo cittadino- molto probabilmente il governo chiederà la fiducia. Bisogna essere onesti con i cittadini al momento Brindisi è stata accorpata a Taranto, quindi oggi è giusto votare per quello che i cittadini ci hanno chiesto è cioè l’annessione a Lecce”. La platea del pubblico non era d’accordo, diversi gli insulti da venduti a burattini, tra gli spettatori anche l’ex sindaco di Brindisi Ortese, molto partecipe alla protesta. Botta e risposta tra presidente del Consiglio e manifestanti. La tensione è salita alle stelle, quando dai banchi della maggioranza il consigliere comunale Nicola Siccardi ha fatto un gesto con la mano vicino alla gola, interpretato dai ragazzi del pubblico come un minaccia nei loro confronti, di tutta risposta loro rivolti ai consiglieri hanno urlato “mafiosi”. Siccardi si è poi giustificato dicendo che quel gesto non voleva assolutamente dir nulla, che è stato frainteso, i ragazzi però aveva visto tutt’altro. Gli animi si sono così riscaldati che Consales ha chiesto alle forze dell’ordine di identificare i manifestanti contro i quali presenterà una querela. Di risposta alcuni presenti hanno dato la loro carta d’identità affinchè non fossero querelati solo alcuni. Intanto il consigliere Giovanni Brigante ha invitato il presidente del Consiglio a non mettere benzina sul fuoco e a placare gli animi invece di scaldarli. Fusco e Rossi hanno continuato a portare avanti la loro posizione, quella di non votare. Rossi ha detto che al momento Brindisi è ancora in provincia di Brindisi perché l’accorpamento con Taranto è previsto nel 2014. Il sindaco non era d’accordo e rivolgendosi al consigliere di Brindisi Bene Comune ha detto: “Questa è disonestà intellettuale, questa è istigazione a delinquere”. Come se Rossi stesso fomentando con quelle parole la protesta.
Intanto da Pdl e Pd giungono rassicurazioni per il voto a Roma, il capogruppo del Pdl Mauro D’Attis ha annunciato che i parlamentari azzurri non voteranno la fiducia sul decreto. Mentre il capogruppo del Pd Salvatore Brigante ha sottolineato che il partito inviterà i suoi rappresentanti locali a non votare.
Nelle more però si sceglie Lecce.
Vedi il Video del Consiglio nel precedente articolo
Lucia Portolano
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