BRINDISI- Il Comune sospende il Centro contro il Maltrattamento a Minori e Donne “Crisalide”, la CGIL : “Non è possibile, è un servizio essenziale”. In un momento in cui il decreto ministeriale impone di stare a casa per contenere il contagio del virus, molte donne e minori a rischio si ritrovano a dover trascorrere il tempo con i loro aguzzini. Lo dice anche il report del Ministero dell’Interno, i dati sulle violenze domestiche sono in aumento ed in ogni caso molte vittime non riescono a denunciare. Per questo motivo l’allarme lanciato dalla CGIL sembra quanto mai reale. “È acclarato, infatti, che “il restare a casa” come misura di contenimento del contagio, se pur ineludibile e necessaria, in molti casi per i minori e le donne si trasformi in un inferno nell’inferno: il pericolo maggiore di violenza, infatti, si annida tra le mura domestiche- dice Antonio Macchia, segretario della CGIL Brindisi- Riteniamo, oltretutto, che il provvedimento assunto dal Comune non abbia riscontri nemmeno dal punto di vista normativo.L’allarme Covid 19, con i vari decreti che si sono susseguiti, ha fatto si, probabilmente, che per “un eccesso di prudenza” e/o “confusione interpretativa” determinatesi, portasse il Comune di Brindisi alla chiusura temporanea anche di servizi essenziali quale è il Centro Antiviolenza “Crisalide”. Il DPCM disciplinante la materia di che trattasi non dispone la chiusura dei centri antiviolenza, anzi ne caldeggia la apertura attraverso una gestione essenziale e cautelativa del servizio”. La CGIL fa riferimento inoltre alla Regione Puglia che nel dettare le linee guida in merito alla gestione di centri antiviolenza ha sentito il bisogno di evidenziare la loro natura di servizio essenziale: “I centri garantiscono l’erogazione del servizio, potenziando le prestazioni da erogarsi con risposta telefonica, e assicurando la reperibilità telefonica h 24 al fine di dare riscontro al primo contatto con la richiedente. Assicurano gli interventi di emergenza per l’accoglienza delle donne vittime di violenza e tutte le prestazioni ritenute indifferibili, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza per le operatrici. Sono sospese fino al termine dell’emergenza sanitaria, le ordinarie prestazioni di sportello e i colloqui in presenza e le attività che prevedono assembramenti. “Chiediamo al Comune di Brindisi- conclude Macchia- di revocare, con estrema urgenza, il provvedimento di sospensione della importante e delicata attività svolta dal Centro “Crisalide”, nella consapevolezza che tale avversato atto sia stato determinato da un mero errore interpretativo”.
BrindisiOggi
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