BRINDISI- Il Sindacato Cobas chiede ai sindaci di Brindisi e di San Vito dei Normanni di adoperarsi per definire nei tempi più rapidi possibili la configurazione del Consorzio perché ci sono troppe cose rimaste in sospeso che devono essere ancora sistemate e che non possono più attendere.
“Come Cobas non siamo per nulla appassionati dalla polemica scoppiata in questi giorni sulla composizione del CdA del Consorzio dell’Ambito BR/1- dice il sindacato- Né ci interessa e né vogliamo esprimere giudizi sulla questione. Senza nessun dubbio però il Consorzio deve assolutamente correggere tutti gli strafalcioni – per usare un termine il quanto più elegante possibile – presenti nei bandi di gara di cui le Cooperative sono già affidatarie degli appalti. Ed è proprio per questa ragione che abbiamo la necessità di confrontarci quanto prima con il Consorzio che secondo noi, e non può essere diversamente, è l’unico soggetto interlocutore. Fin da subito è stato evidente che chi ha scritto quei bandi chiaramente non aveva ben compreso di cosa si stava trattando per cui, per l’inevitabile conseguenza, non ha tenuto conto di una serie infinita di situazioni alle quali bisognava prestare molta attenzione. Queste situazioni riguardavano in primo luogo gli effetti sulle lavoratrici e sui lavoratori in termini economici, contrattuali, inquadramento e di organizzazione del lavoro e in secondo luogo, importante quanto il primo, gli effetti sulla qualità dei servizi da erogare ai cittadini utenti. Era chiaro che l’intento era di risparmiare i “soldini”. E si, bella idea quella di risparmiare i soldini proprio sui servizi sociali”. Ed ancora prosegue il Cobas: “La mente brillante che lo ha fatto non poteva non sapere che stava facendo stoltezze e perciò si è premunito a fare di tutto per far trovare a fatto compiuto tutti i lavoratori, sindacati e cittadini utenti in modo da impedirgli quanto più possibile gli spazi di agibilità. Infatti, non è stato casuale che durante la stesura dei bandi di gara i sindacati, tutti e nessuno escluso, siano stati estromessi da qualsiasi discussione preliminare di un percorso condiviso per evitare di avere problemi gestionali in corso d’opera dopo l’assegnazione degli appalti alle Cooperative vincitrici dei bandi. Cosa che puntualmente è successa perché immediatamente dopo l’assegnazione degli appalti si sono viste situazioni che hanno di gran lunga varcato il limite della decenza. E sinceramente non ci appassiona neanche, almeno come Cobas, risolvere questi problemi con le Cooperative perché se il guaio è stato fatto a monte non possono essere assolutamente loro le interlocutrici dal momento che si tratta di intervenire sulla sostanza prima che sulla forma. Avevamo detto in uno degli ultimi nostri comunicati stampa che in alcuni servizi specifici ci sono ancora lavoratrici e lavoratori che sono rimasti ancora inquadrati con contratti indeterminati part time a 12 ore settimanali quando in realtà, nella precedente gestione ne faceva strutturalmente 20. È evidente che è una vergogna che deve essere rimossa quanto prima ed è certo che deve essere il Consorzio a risolvere questo caso come tanti altri casi come, per esempio, l’inspiegabile scomparsa del “superminimo” dalle buste paga degli operatori del Polo, che fu sospeso temporaneamente durante il periodo di proroga dei servizi dopo la gestione di Genesi e che doveva essere ripristinato con gli arretrati in questo bando di gara”.
BrindisiOggi
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