Il centro per le cure palliative che non è mai nato, Friolo: “Siano recuperati quei fondi”

LATIANO- Doveva essere uno dei fiori all’occhiello della sanità pugliese, una decina d’anni fa. Villa Romatizza, invece, giace nel degrado più totale da anni a ridosso della zona artigianale di Latiano, a due passi dalla strada statale 7, la Brindisi-Taranto. La struttura doveva ospitare uno dei primi hospice, centro per le cure palliative, della regione almeno secondo le prescrizioni di un finanziamento di 3 miliardi di lire, ottenuto dall’allora assessore regionale Michele Saccomanno.

Il tempo passa e quei 3 miliardi, divenuti 1.617.295 euro, hanno preso direzioni diverse e, anzi, non si è ancora riusciti a investire l’intera somma stanziata che giace lì, in perenzione, termine tecnico usato per indicare la scadenza dei termini previsti per la spesa di somme destinate a opere specifiche. Questa è la denuncia fatta da Maurizio Friolo, consigliere regionale eletto tra le file del Pdl. «Era il 2000 quando l’allora assessore regionale alla sanità, Michele Saccomanno, ottenne dal Ministero della salute, nel quadro di una più ampia programmazione, un finanziamento di 3 miliardi di lire, 1.617.295 euro, da destinare al recupero di una struttura di Latiano, ‘Villa Romatizza’, per l’attivazione di un hospice pubblico da 8 posti letto».

Il progetto per la realizzazione della struttura naufragò tra problemi burocratici e cambi di casacca nei vari enti ma quei soldi, ormai, erano lì e dovevano essere spesi in qualche modo. «Di queste risorse disponibili, il presidente della Regione, Nichi Vendola, si accorse nel 2007 ma solo per decurtarle di 600.000 euro, dirottati verso un hospice gestito da una onlus di Bitonto, il “Santi Medici”, all’epoca evidentemente ben sponsorizzato». Potrebbe essere finita qui, ma ancora ci sono in ballo un bel po’ di euro: facendo due conti, tra lo stanziamento iniziale e l’attuale saldo, rimane ancora un milione tondo. «Cinque anni dopo – prosegue nel racconto Friolo –  all’improvviso, quel milione residuo, ancora dormiente il sonno dei giusti, viene riesumato per realizzare un altro hospice presso il dismesso ospedale “San Camillo De Lellis” di Mesagne. Il Ministero ha espresso parere favorevole. Peccato però che il 21 maggio scorso abbia anche comunicato che “i fondi sono attualmente in perenzione e quindi è necessaria una loro reiscrizione successiva a una specifica richiesta regionale”». Friolo conclude il suo j’accuse con un appello a ché si faccia il possibile per recuperare al più presto i fondi che giacciono lì ormai da 13 anni. «A noi non rimane che sollecitare questa specifica richiesta- conclude il consigliere del Pdl- sperando di non dover cominciare a contare gli anni che ci impiegherà il distrattissimo governo Vendola».

Maurizio Distante

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