Il centro di Microcitemia dell’ospedale di Brindisi intitolato ad  Antonella Quarta

BRINDISI- (da IL7 Magazine)  Il centro di Microcitemia dell’ospedale di Brindisi intitolato ad  Antonella Quarta , è quanto ha chiesto l’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi alla direzione generale della Asl dopo la prematura scomparsa della dottoressa che per anni è stata responsabile del Centro. Antonella Quarta è deceduta a causa di una malattia  la notte tra il 24 e il 25 settembre scorso ma sino all’ultimo giorno è stata accanto ai suoi paziente cercando di non far trasparire la sofferenza di un male che oramai la stava consumando. Antonella Quarta per molti è stata molto più che un medico, è stata una mamma per tanti bambini microcitemici che ogni giorno combattono le loro battaglie ed un grande sostegno per le famiglie. La richiesta di intitolazione del Centro Microcitemico arriva al presidente dell’Ordine dei Medici, Arturo Oliva, seguito delle sollecitazione da parte di tanti colleghi impegnati in altri reparti e che ogni giorno si confrontavano con la dottoressa e che hanno potuto apprezzare le grandi doti umane e professionali di un medico che è andato sempre oltre tanto da creare un rapporto con colleghi e pazienti unico. “Ancora non ci credo- ha detto Domenico Pastore- primario dell’UO del reparto di Ematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi- ancora oggi tutti i pazienti continuano a inviarmi messaggi,  dicono che non sanno come faranno e mi chiedono di non abbandonarli. La scomparsa della dottoressa Quarta è una grossa perdita per noi tutti. Ma sappiamo di dover andare avanti , per i nostri pazienti che devono considerare questo Centro come la loro casa”. Il dottore Pastore era legato alla dottoressa Quarta da una amicizia trentennale. Si erano conosciuti a Bari quando ancora erano specializzandi, dopo si erano persi di vista per poi rincontrarsi qui a Brindisi tra i reparti dell’ospedale Perrino. La dottoressa Quarta aveva prestato servizio dapprima al Trasfusionale e poi era passata nel centro di Microcitemia. I Centri della Microcitemia, delle Anemie congenite, del dismetabolismo del ferro e delle malattie ematologiche rare sono Centri di riferimento della rete regionale delle malattie rare per le anemie congenite e le alterazioni del metabolismo del ferro. L’attività dei Centri si articola nella prevenzione, diagnosi, cura e sorveglianza epidemiologica con mantenimento dei registri di patologia. In particolare  Microcitemia è una malattia ereditaria, che viene trasmessa dai genitori ai figli al momento del concepimento. La trasmissione è dunque autosomico recessiva. L’anemia mediterranea si manifesta nei bambini subito dopo la nascita con un pallore della pelle che diviene sempre più evidente. Quando questo pallore è associato ad anemia si documenta una diminuzione del numero dei globuli rossi e del loro contenuto di emoglobina. I globuli rossi sono il componente principale del sangue e contengono l’emoglobina, che ha la funzione di portare l’ossigeno a tutte le cellule dell’organismo. Nel malato di anemia mediterranea i globuli rossi sono in numero assai ridotto e contengono una quantità scarsissima di emoglobina. Non sono perfettamente rotondi ma sono deformati in vario modo, molti sono soltanto dei frammenti, e tutti sono assai pallidi essendo quasi completamente privi di emoglobina. In tali condizioni il malato ha bisogno di trasfusioni di sangue. Le trasfusioni debbono essere continuate per tutta la vita ad intervalli di 20-25 giorni. Oltre alle trasfusioni i malati hanno bisogno di ricevere anche molte altre cure e continui controlli medici per prevenire o curare in tempo altre possibili complicazioni della malattia. Con questa assistenza il bambino vive abbastanza bene, cresce, diventa adolescente, frequenta regolarmente la scuola, e da giovane può anche applicarsi in vari lavori. È dunque una malattia che richiede un enorme impegno e molti sacrifici sia da parte del malato che dei suoi familiari, ha un costo altissimo che si riflette su tutta la società, ed è motivo anche dal lato affettivo di sofferenze ed angosce: basti pensare che ci sono ancora oggi famiglie che hanno non uno soltanto ma due figli malati da assistere. La dottoressa Quarta ha speso la sua vita per i malati microcitemici, oggi  le famiglie di questi pazienti scrivono  “E’ stato il nostro punto di riferimento senza di lei non so come avremmo fatto. E’ stata un faro ed ora sarà difficile per tutti noi”. Una mamma, poi, di una bimba microcitemica scrive, ancora,  sul profilo facebook della dottoressa: “È ancora impresso su quei fogli con le primissime indicazioni per quel viaggio che avremmo intrapreso l’una accanto all’altra. Il tuo profumo. È ancora lì. Dopo oltre 10 anni. È una delle cose che non dimenticherò mai di te. Assieme ai tuoi occhi sorridenti. Non ne avevo mai visti di così. Mai. Sei la persona che ha permesso ogni cosa. La persona a cui devo tutto. La persona che mi ha sostenuto più di tutti. La mia vita probabilmente avrebbe preso una strada diversa senza di te.  E ho sempre ringraziato Dio ogni giorno per averti messo sul nostro cammino. Sei stato il nostro angelo. E ora continuerai ad esserlo da lassù. Mi mancherai come a parole non riuscirò mai ad esprimere. Ma tu sai cosa sente il mio cuore. Era tutto scritto nei nostri sguardi. Non finirò mai di ringraziarti, dottoressa mia. Lasci un vuoto enorme. Impossibile da colmare. Persone come te, dall’animo così profondamente buono, non se ne incontrano facilmente nella vita. E io mi sento così grata per aver avuto l’onore di condividere un pezzo della mia con te. Stai ancora accanto a noi”. Antonella Quarta da qualche tempo era entrata a far parte del consiglio direttivo nazionale del Site, Società Italiana Talassemie ed Emonoglobinopatie, che alla sua scomparsa ha scritto: “Pochi giorni fa ci ha lasciato Antonella Quarta, Responsabile del Centro Microcitemia dell’Ospedale A. Perrino di Brindisi. Chi ha conosciuto Antonella ne ha apprezzato la professionalità e il rigore scientifico coniugati all’umanità e alla dolcezza. Ha curato bambini e adulti con emoglobinopatia con passione, competenza e generosità facendosi amare. Ha contribuito alla crescita della nostra Società Scientifica prendendo parte a molte iniziative, gruppi di studio e progetti, ogni volta in punta di piedi e col sorriso, e sempre lasciando una traccia. Il rimpianto è accresciuto dal fatto che era stata scelta dai Soci SITE perché facesse parte del nascente Consiglio Direttivo.  Ci mancherà la sua affidabilità e il suo apporto costante. Ci mancherà il suo animo gentile”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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