INTERVENTO/ I movimenti ambientalisti esercitano un sacrosanto diritto presente in democrazia , quello di difendere le proprie idee, non solo in dibattiti democratici , ma anche nelle sedi giudiziarie, strumento che viene utilizzato da qualsiasi cittadino, nel momento in cui presume che siano stati calpestati o non tutelati i propri diritti.
Ben vengano le nascite di comitati spontanei, anch’essi, nati per difendere interessi legittimi .
Un tempo si sarebbero chiamati, senza scandalizzare nessuno,lobby dichiarate a tutela di interessi legittimi, ora i partecipanti vengono chiamati stakeholder.
Nella nascita di questi comitati cogliamo un aspetto nuovo , la presenza di istituzioni, di associazioni datoriali nazionali , la cui presenza puo’ essere solo giustificata, giammai da interessi personali , ma da convinzioni di posizioni a tutela della citta’
Un bel mix , di maturità e di prospettive di crescita per il territorio.
Gli ambientalisti in questa citta’ su tante cose ,nel tempo, hanno avuto ragione , i danni ricevuti da questo territorio sono incalcolabili , sia in termini ambientali, sia di vite umane che di sviluppo diversificato.
Non possiamo piu’ trattarli da estremisti del pensiero ambientalista , ma essi vanno considerati uno spirito critico, con posizioni diverse , a volte monotematici sui temi , ma le loro posizioni non risentono mai di interessi personali o di arricchimento , ma rappresentano un modello di vita che merita rispetto.
Noi siamo per uno sviluppo ecosostenibile, che rispetti l’ambiente , l’imprese, gli investimenti e la crescita economica e sociale del nostro territorio.
Molto spesso a Brindisi ,non e’ stato possibile conciliare queste cose perché’ si e’ scivolati o sull’iper industrialismo o sulle posizioni ambientaliste estreme quasi talebane.
Abbiamo l’obbligo di lavorare affinché’ si apra’ un dialogo tra queste parti importanti della societa’ brindisina , alfine di evitare, come in passato, battaglie oltranziste ed estreme ,che hanno fatto solo gli interessi dei grandi gruppi a scapito, dell’ambiente , del lavoro e delle imprese.
Nessuno diventi strumento di interessi fuori dalla citta’, ma diventi protagonista di una nuova stagione di confronto , di crescita e sviluppo , che tenda a realizzare un nuovo modello industriale attento all’ambiente , alla salute, al lavoro, alla crescita sociale e culturale del territorio.
Se si lavorerà in questa direzione , potremmo costruire una nuova Brindisi per i prossimi 50 anni, altrimenti continueremo a vivere , tra ricorsi al Tar ai Consigli di Stato, alle posizioni di muro contro muro , che porteranno solo vantaggi alle grandi Imprese e contribuiranno a frantumare il tessuto imprenditoriale, del lavoro , sociale e culturale della citta’.
Non avremo mai piu’ occasioni di investimento in tutti i campi , come in questo particolare periodo storico , se non coglieremo questa opportunità, saremo condannati momentaneamente a galleggiare ,per poi affondare definitivamente, continuando a rimanere territorio di conquista per tutti.
Claudio Niccoli
segretario provinciale
Idea per Brindisi
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