TARANTO – Erano circa le 15 di questo pomeriggio quando la nave Zeffiro della Marina Militare ha gettato l’ancora nel porto di Taranto, nel molo San Cataldo, e ha permesso lo sbarco di 293 migranti di origini siriana ed egiziana. Il gruppo è composto da 168 uomini, 47 donne, 5 delle quali in stato interessante, e 78 bambini, 8 dei quali non accompagnati. L’operazione di salvataggio condotta dalla Marina si inscrive nella missione Mare Nostrum.
I profughi, dopo essere stati rifocillati con acqua e cibo, sono stati sottoposti a un primo screening medico presso le due postazioni sanitarie allestite dal 118 del capoluogo ionico nel porto. Al termine delle prime pratiche di identificazione, tutti e 293 sono stati trasferiti in autobus a Brindisi. Il loro viaggio, però, ha solo fatto tappa nel capoluogo messapico: oggi stesso sono stati smistati presso i centri d’accoglienza sparsi per il territorio e nelle strutture messe a disposizione per l’occasione dai Comuni. I paesi che hanno dimostrato una maggiore capacità di rifugio, in termini logistici, sono stati Francavilla Fontana, che ospiterà 42 migranti, Latiano, che darà asilo a 37 migranti tra nuclei famigliari e donne con prole a seguito, e Carovigno.
Sono le cooperative “La fenice” e “Agape”, grazie alle strutture “Il sorriso” e “L’oasi degli ulivi”, a Latiano, a prendersi in carico l’accoglienza dei 37 profughi arrivati ieri: presso “Il sorriso” sono ospitati 15 migranti che costituiscono dei nuclei famigliari completi; ne “L’oasi degli ulivi”; invece, sono ospitate 22 donne con figli. L’arrivo dell’autobus che trasporta i migranti era previsto per la serata inoltrata di ieri e i responsabili delle strutture hanno avuto il tempo di preparare ogni cosa per permettere ai loro ospiti di trovare un primo conforto dopo un viaggio pericoloso ed estenuante.
Con ogni probabilità, a Latiano, dove le strutture ospitanti sono accreditate presso la Prefettura allo scopo, troveranno rifugio anche le 5 donne in stato interessante che hanno esigenze particolari derivanti dalla loro condizione e dalla traversata affrontata. Non si sa quanto tempo il gruppo di migranti sosterà nelle strutture deputate all’accoglienza: bisognerà capire, preliminarmente, lo status giuridico dei profughi per poi espletare gli eventuali iter burocratici che sanciranno la loro posizione nel nostro Paese.
Maurizio Distante
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