BRINDISI- I prodotti della sua terra ai piedi della centrale termoelettrica di Cerano venivano deprezzati. Una volta portati al mercato, pomodori, carciofi, grano venivano pagati meno a causa di quel marchio di provenienza. Ma poi acquistati dai consumatori finali ad un prezzo normale. E così ha deciso di gettarsi in questa nuova avventura, piantando su oltre 25 ettari di terreno semi di canapa. Quello che viene considerato un nuovo business per l’agricoltura in Puglia.
Prima semina di canapa questa mattina sui terreni di Andrea Sylos Calò, giovane proprietario di un appezzamento a Saline Punta della Contessa a sud di Brindisi. Andrea nella vita fa il cuoco, ma si occupa anche dei terreni di famiglia rimasti incolti per diverso tempo. Ha firmato un accordo con Assocanapa Puglia, loro gli vendono i semi, lui li vende il raccolto. “I nostri prodotti al mercato venivano deprezzati perché provenienti da Cerano- afferma il proprietario terriero- i contadini non lavoravano più, abbiamo deciso di intraprendere queste nuova coltura. Ci proviamo”. I terreni di Andrea Calò non stati interessati dall’ordinanza comunale che inibiva la coltivazione perchè inquinati, come accaduto per quelli a ridosso dei 24 chilometri del nastro trasportatore del carbone, ma nella realtà è come se lo fossero. Un marchio quello di Cerano che non aiuta gli agricoltori dell’intera zona, e che lascia come dei dubbi. D’altronde non è mai stato chiaro quanti sono i terreni realmente inquinati, mai segnati i confini.
I semi verranno acquistati per 250 euro più iva a ettaro da Assocanapa poi la stessa associazione comprerà il raccolto per 1500 euro ogni cento quintali.
E per la prima semina oggi c’era anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’assessore all’Agricoltura Fabrizio Nardoni, e il senatore Stefano. Le piante di canapa hanno la capacità di assorbire gli inquinanti, i metalli pesanti che si trovano nei terreni. Colture ideali in questo angolo di sud, dove i terreni dovrebbero essere bonificati, nonostante sino ad oggi abbiano prodotto verdure e ortaggi finiti sulle tavole.
“Per anni la canapa è stata diffamata per ragioni politiche ed economiche, alternativa alla plastica- afferma Vendola- un falso rapporto di un agente dell’ Fbi ha criminalizzato questa pianta. Oggi è un momento rivoluzionario, la canapa può portare benefici nel settore tessile e dell’edilizia. Cominciamo da Cerano dove i terreni sono inquinati. Stiamo tranquilli tutti, il principio psicoattivo è talmente basso che non si avvantaggerà la cultura dello sballo”
L’assessorato alle Politiche agricole ha in cantiere delle manovre per aiutare questa coltura e ricostruire la filiera. La Puglia punta su questo sviluppo alternativo, la canapa può servire per la produzione di quasi 25mila prodotti.
Lucia Portolano
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