BRINDISI – Uno ogni diecimila. Non è una statistica attendibile, secondo Brindisi Bene Comune, il movimento politico rappresentato in consiglio comunale da Riccardo Rossi, quella presentata dall’Arpa alla città, che vedrebbe un caso di tumore ogni 10mila verificatisi, legato alle emissioni della centrale a carbone dell’Enel, la Federico II di Cerano. “Ogni teoria o modello previsionale, per essere validato, deve essere confrontato con la realtà, ovvero con i dati certi in nostro possesso”. Bbc ha scomodato Galileo Galilei per spiegare a tutti la propria posizione in merito alla Valutazione del Danno Sanitario che la centrale Federico II dell’Enel avrebbe sulla popolazione, secondo lo studio effettuato dall’Arpa e i cui risultati sono stati presentati in città l’altro giorno.
«Nel nostro caso – proseguono nel loro pensiero gli attivisti di Bbc – i dati certi sono i malati e i morti che in questi anni ci sono stati. Occorrono, quindi, confronti con i dati del registro tumori, che l’Asl ancora non ha rilasciato, indagini epidemiologiche, che il Comune da oltre 2 anni nega alla città, dati di mortalità, cartelle di dimissioni e tante altre evidenze in possesso dell’azienda sanitaria». L’aleatorietà del modello usato dai tecnici dell’Arpa nel valutare il danno sanitario delle emissioni della centrale a carbone sulla popolazione brindisina, insomma, non va proprio giù a quelli di Bbc. «Oltre al risultato – proseguono nell’analisi gli attivisti – la cosa che non ci convince è il metodo su cui si basa una valutazione sanitaria così importante. Lo studio presentato dall’Arpa è tutto basato su modelli matematici che, partendo dai dati di emissione della centrale, calcola la dispersione nelle aree circostanti di tali inquinanti, passaggio già incerto, per poi arrivare ad associare a un’esposizione di inquinanti, tramite un calcolo matematico, il rischio di contrarre una patologia tumorale. Un ragionamento molto critico e per sua natura altamente incerto».
Gli appartenenti al movimento chiudono il loro intervento sulla questione con un motto di spirito che, però, sintetizza perfettamente la loro posizione. «Visto che piacciono le previsioni, ne facciamo una facile anche noi: tra 100 anni saremo tutti morti. Lo abbiamo scoperto con un nostro modello matematico». La necessità dell’indagine epidemiologica e dell’istituzione di un registro tumori è uno dei cavalli di battaglia di un altro movimento molto attivo in città sul fronte del rischio sanitario ambientale. Le mamme del “Passeggino rosso”, lo scorso 25 settembre, hanno assistito ai lavori del consiglio comunale per rivendicare, ancora una volta, quello che da anni si chiede al sindaco Mimmo Consales. «Mentre eravamo davanti al Comune – polemizzano le donne – è arrivato il sindaco che, evidentemente infastidito dalle nostre richieste, ha tirato dritto pronunciando solo questa frase: “Perché, in questi 2 anni abbiamo fatto solo parco giochi!?!“. Vogliamo ricordare che in campagna elettorale tutti i 5 candidati sindaco si sono dichiarati favorevoli ad avviare l’indagine epidemiologica. Mimmo Consales, una volta eletto, ha ricevuto 10220 firme di cittadini di Brindisi che ne facevano richiesta. A 2 anni di distanza, ancora nessun atto concreto è stato fatto, nonostante siano stati stanziati i fondi nel bilancio previsionale del novembre 2013. La battaglia per l’indagine epidemiologica e per la salute dei nostri figli e di tutti i brindisini continua e vogliamo risposte concrete perché si sono già persi due anni».
La presentazione dei risultati venuti fuori dallo studio realizzato dall’Arpa, inoltre, ha prodotto una serie di conseguenze politiche non solo locali. È arrivata a Roma, infatti, la richiesta dei senatori Vittorio Zizza, Francesco Bruni, Pietro Iurlaro e Giovanni Piccoli della convocazione di una riunione della 13esima commissione permanente, quella che tratta di questioni ambientali, per discutere della vicenda e per effettuare un sopralluogo in loco, utile a capire la situazione attuale. «Alla luce della grave situazione sotto il profilo non solo sanitario ma anche ambientale riguardante la centrale Enel Federico II di Cerano che desta la viva preoccupazione nella popolazione della costa salentina nella provincia di Brindisi e nei comuni limitrofi, i rappresentanti di Forza Italia nella Commissione Ambiente hanno sollecitato il presidente a stabilire la data per un sopralluogo conoscitivo presso la centrale stessa».
BrindisiOggi
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