BRINDISI – Hanno voluto ricordarlo con i colori della squadra che indossavano insieme, sul campo del “Fanuzzi”, con la sua immagine impressa, oltre che nei ricordi, anche sulle maglie.
Sono tornati a giocare al “Fanuzzi” di Brindisi i ragazzi del Real Paradiso, carichi e con la voglia di sentire Leo Orlandino sempre più vicino a loro.
Un momento di commozione, perché doloroso e difficile è stato tornare a calpestare l’erbetta del campo, quella su cui ogni domenica, nelle partire casalinghe, Leo Orlandino, estremo difensore del Brindisi, sorvegliava tra i pali e indicava ai propri compagni come muoversi in campo. Un tragico incidente sulla Statale 379 Brindisi Bari ha spezzato una vita, travolgendo sogni, speranze e quotidianità di un ventunenne, che percorreva quella strada per allenarsi con la propria squadra.
Quella di oggi è stata, per i ragazzi di mister Marangio, la partita più dura: ritrovarsi negli spogliatoi, a stretto contatto con i genitori e i familiari di Leo, che hanno voluto salutare la squadra prima della discesa in campo. Vedere il posto in cui Leo viveva gli istanti che precedevano i match, respirarne la presenza nelle stanze e nella compattezza di quel gruppo.
La squadra è entrata al “Fanuzzi” con la V biancazzurra coperta da una t-shirt bianca, con su impresso un cuore, in cui erano raffigurati dei ritratti di Leo, occhi vispi e riccioli bruni.
Sugli spalti, un posto era stato riservato alla famiglia Orlandino, che hanno vissuto il rispetto con cui i compagni di Leo hanno voluto omaggiarlo con rose bianche e azzurre, colori della società: sono stati loro a volerli lasciare ai piedi di una gigantografia di Leo, apposta all’altezza della linea di centrocampo accanto ad uno striscione. “Leo il nostro numero uno”.
Un minuto di silenzio, in un Fanuzzi addobbato con palloncini biancazzurri, e poi il fischio d’inizio. Il resto è cronaca sportiva. Il Brindisi sconfigge il Manduria con due reti a zero (firmate da Margherito e Rini), guadagna 3 punti, ma a vincere è stato il gruppo: una società e una squadra che hanno saputo affrontare, compatti, prima di tutto le avversità della vita e poi quelle sul campo. Anche Leo avrà gioito per i suoi compagni di squadra, che tornano a sperare di poter raggiungere la parte alta della classifica. Un numero 1 che continuerà a indicare loro la direzione da seguire: sempre uniti, ragazzi.
Foto Gianni Di Campi
A.P.
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