BRINDISI – Doveva essere la partita della svolta e invece la Happy Casa Brindisi perde ancora e non si schioda dall’ultimo posto solitario in classifica. Trento vince al PalaPentassuglia e condanna un’altra volta un Brindisi che ci ha provato ma che alla fine, con il passare del tempo, non ha avuto più idee e forza per strappare i due punti in palio: dopo la rimonta compiuta nel terzo quarto, la squadra brindisina ha avuto infatti un netto calo fisico e mentale ed è caduta sotto i colpi della formazione allenata da coach Buscaglia, fredda e incisiva sotto i colpi di un Sutton scatenato e più volte beccato dalla tifoseria locale per la condotta tenuta durante la partita.
Con questa sconfitta, Brindisi resta ultima e perde contatto con Reggio Emilia, uscita vincente dal parquet di Venezia: continua, purtroppo, il periodo negativo che vede protagonisti squadra, allenatore e società, mai così in difficoltà negli ultimi anni.
La partita inizia male per i biancoazzurri, che subiscono i primi canestri da Sutton e Shields prima di trovare il canestro con Lalanne. Dopo tre minuti, Moore è costretto a uscire per due falli e, senza il play americano in campo, la Happy Casa fa troppa fatica: il primo parziale, 20-25, mantiene in partita i padroni di casa che, però, nel secondo quarto continuano a subire arrivando a parziali incredibilmente negativi che li fanno sprofondare anche a meno dodici.
Nel finale, prima dell’intervallo lungo, il gap si assottiglia e le squadre rientrano negli spogliatoi sul 41-49.
Il Brindisi visto nel terzo quarto, invece, è un’altra squadra: scende in campo con una faccia diversa, mostra i muscoli e con grinta e tenacia rimonta i trentini fino al 61-60 di fine quarto che illude il PalaSport: nell’ultimo quarto la formazione brindisina cala, complice lo sforzo fisico e mentale compiuto per la rimonta e Trento ne approfitta per mettere la freccia e sorpassare nuovamente Brindisi.
Inutili i 23 punti di Lalanne, mvp: Brindisi rimane nel baratro e non risponde con la vittoria al pesante k.o. maturato domenica scorsa a Sassari.
Tanta delusione, sicuramente, nell’ambiente, ma bisognerà ritrovare fiducia da subito per affrontare la trasferta di Capo d’Orlando: l’imperativo è uno solo, ed è sempre lo stesso. Vincere.
Antonio Solazzo
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