TRENTO – Sono 240 i secondi, scadono lentamente da quando Gaffney prima plana sul terreno, poi spinge in palleggio la transizione e poco dopo aver superato il centrocampo, vede sulla sua destra Riccardo Moraschini, al quale porge il pallone con ordinaria eleganza. L’esterno di Brindisi raccoglie palla e corpo lasciando partire un tiro che guidato dal desiderio entra nel canestro avversario in maniera prorompente.
E’ il senso della bellezza estetica che nel fotogramma del rilascio del pallone dalla mano di Moraschini si concretizza nell’impresa sportiva, perchè la Happy Casa Brindisi vince in trasferta contro la Dolomiti Energia Trentino con il punteggio di (76-79), qualificandosi per le Final Eight della Lega A di Basket.
“Shooting with confidence !”, urlava ai suoi giocatori Coach Gregg Popovich durante un time- out nella gara tra i San Antonio Spurs e i Golden State Warriors, denunciava al suo team l’atteggiamento rinunciatario e privo di una minima visceralità sportiva.
Mi è tornata in mente la lezione di Coach Popovich mentre osservavo la gara che ha disputato la Happy Casa Brindisi sul parquet della Dolomiti Energia Trento, perchè i giocatori di Brindisi hanno messo in campo i fondamentali caratteriali necessari a competere, l’energia mentale del team di Coach Vitucci questa sera è stato il valore aggiunto alla base già conosciuta di abnegazione che ha permesso alla Happy Casa Brindisi di vincere una partita importante per il morale e anche perchè Brindisi ritorna a partecipare al torneo tra le migliori otto squadre del campionato che si terrà a Firenze.
Non è bastato il Marble (travestito da Stephen Curry), dell’inizio della contesa a Trento per mettere in imbarazzo le necessità di vittoria di Brindisi che durante il corso della gara ha lottato contro i propri demoni, uno su tutti la palese mancanza di idee su come gestire alcuni possessi offensivi (aspettiamo il playmaking di Walker), e ha attinto al contrario sicurezza e confidenza nei propri mezzi (Popovich sarebbe stato contento), da alcune giocate di pura coerenza agonistica (nell’ultimo quarto in sequenza le triple di Moraschini, Banks e Chappell).
Dove potrà arrivare questa squadra è difficile dirlo, pare una materia oscura non decifrata dal linguaggio degli astrofisici, una sfera viscida che non si riesce a contenere e che sfugge alla spiegazione razionale.
Impossibile tracciare una direzione e allora prendiamo in prestito le parole dal poeta Pierluigi Cappello quando scriveva che “se non esiste direzione, allora, ogni direzione è praticabile”.
Anche quelle che conducono una squadra di basket alla vittoria.
Amedeo Confessore
Dolomiti Energia Trentino – All. Maurizio Buscaglia
Marble 18, Pascolo 13, Mian 10, Gomes 2, Craft 16, Forray 5, Flaccadori 4, Hogue 4, Lechthaler 4.
Happy Casa Brindisi – All. Francesco Vitucci
Moraschini 11, Brown 10, Banks 22, Chappell 17, Gaffney 6, Walker 4, Wojciechowski 4, Zanelli 3, Rush 2.
Arbitri: Sahin, Grigioni, Quarta.
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