Gualtieri smorza i toni con le associazioni antiracket: “collaboriamo”

BRINDISI- Cerca di stemperare  i toni, ma nello stesso tempo porta avanti la sua tesi sulla mancata collaborazione tra le associazioni antiracket del territorio brindisino, e sull’inefficienza  del lavoro da loro svolto. La presidente dello sportello antiracket Salento Maria Antonietta Gualtieri torna sull’argomento dopo l’articolo di Brindisioggi ripreso poi dal Nuovo Quotidiano di Puglia.

Gualtieri spiega cosa intendeva dire quando ha parlato di pressioni subite da altre associazioni, tanto da pensare a infiltraizoni. “Relativamente alle pressioni subite e al “muro” che le varie associazioni presenti sul territorio brindisino fanno contro Antiracket Salento- afferma Gualtieri- tutte le volte che la stessa associazione, ad ogni intervista afferente le attività che la stessa si propone di fare, viene puntualmente attaccata dalle stesse, le quali, anziché fare “quadrato”, non mancano di polemizzare con sterili argomentazioni riferite soprattutto al finanziamento del progetto approvato dal ministero, invece di affrontare le problematiche del territorio sul fenomeno dell’usura e dell’estorsione”.

“E’ un dato di fatto – continua la presidente antiracket Salento– che nonostante la presenza di diverse associazioni antiracket sul territorio di Brindisi, si continua a verificare lo strano fenomeno della totale assenza di denunce.  Questo stato di cose continua a favorire le infiltrazioni della criminalità nel tessuto sociale sano e nell’economia legale.  Inoltre questa “calma piatta” favorita ancor di più dalla totale assenza di “complicità” tra le associazioni presenti sul territorio e il nostro sportello di Brindisi (differenza di non poco conto, atteso che lo “sportello” è strutturato con un preciso organico e organigramma, così come da convenzione con il Ministero dell’interno che ne certifica la qualità e la competenza, monitorata costantemente dallo stesso dicastero, e le “associazioni” di volontariato le quali non possono, come non poteva a suo tempo Antiracket Salento raggiungere determinati risultati, anche per evidenti carenze organizzative e strutturali) non fa che agevolare il mancato raggiungimento degli obiettivi statutari di tutti i sodalizi”.

Gualtieri dice di aver più volte invitato le associazioni presenti sul territorio, definendole “sentinelle di legalità”, a collaborare per essere supportati, organizzativamente e strutturalmente, nelle varie attività di contrasto al fenomeno dell’usura e dell’estorsione. “Questo invito- aggiunge- non è stato mai accolto ed anche contrastato. Invito che rivolgo anche oggi. Giusto a titolo esemplificativo  ci si chiede ancora oggi come mai, in virtù del Protocollo d’Intesa sottoscritto da questa associazione con la Procura della Repubblica di Brindisi, le varie associazioni di volontariato non ne facciano tesoro, sfruttando anche questa possibilità, per una maggiore collaborazione soprattutto con le istituzioni.  Ancor di più, ci si chiede, come mai in occasione dei processi penali a carico di imputati ai quali vengono contestati reati di usura ed estorsione, Antiracket Salento è sempre l’unica associazione che si costituisce parte civile “.

Dopo questi interrogativo, la presidente cerca di chiudere lanciando un messaggio di pace. “Si auspica- conclude Gualtieri- che anziché perdersi in sterili polemiche tra i vari sodalizi di volontariato e non, accomunati comunque da unico fine, si possa trovare ancora quella “complicità e unione di intenti” in favore del territorio che non può che far il bene di tutti”.

Lu.Po.

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