LECCE – A seguito dell’approvazione del Bando Benefici e Servizi 2022/23 da parte dell’ADISU Puglia, con il voto contrario della componente studentesca, i sindacati universitari Link Bari, Lecce e Foggia tornano sul tema della doppia trattenuta mensa. “La componente studentesca del consiglio di amministrazione ADISU, nella seduta del 29 luglio, si è espressa compattamente in senso contrario rispetto al nuovo bando. Questa contrarietà è dovuta al fatto che, da quest’anno, studentesse e studenti fuori sede e pendolari non potranno più usufruire di più di un pasto al giorno nel servizio mensa, e nel caso dei fuori sede la richiesta di un secondo pasto giornaliero comporta la riduzione di ben 750 euro dell’importo della borsa di studio” dichiarano i rappresentanti di Link. “Si tratta di un notevole cambio di impostazione rispetto ai bandi precedenti, nei quali il numero di pasti assegnati ad ogni studente in base alla categoria di appartenenza veniva individuato senza far riferimento al numero di pasti fruibili per il singolo giorno, ma solo al numero complessivo finale. Un cambiamento che rischia di pesare molto sulle tasche dei fuori sede e dei pendolari, risultando in un forte ridimensionamento degli aumenti degli importi generati dal PNRR” continuano gli studenti. “Abbiamo richiesto all’assessore Leo un incontro urgente per poterci confrontare su questa tematica, che sta generando molta preoccupazione tra studentesse e studenti. Già durante la seduta del Consiglio di Amministrazione era stato palesato l’impegno, sia da parte dell’ente che della Regione, di avviare interlocuzioni che potessero confluire in una soluzione comune che consenta un’adeguata fruizione del pasto, cosa che ad oggi, a distanza di tre settimane, non è ancora avvenuta. Non c’è stato infatti alcun confronto della parte politica con la rappresentanza studentesca a seguito del voto contrario in CDA, cosa che riteniamo una stortura da addrizzare quanto prima.
Riteniamo sia fondamentale dare delle risposte celeri, al fine di poter garantire un accesso pieno al diritto allo studio. Il tempo per risolvere questo problema è poco, e non si può perdere neanche un minuto.” concludono.
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