BRINDISI- Il porto di Brindisi cresce ma le decisioni politiche sembrano disinteressarsi dello scalo brindisino. L’associazione OPS, Operatori Portuali Salentini, nei giorni scorsi ha chiesto un incontro ufficiale al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per sollecitare un deciso intervento rispetto alle decisioni politiche che stanno rallentando i processi di sviluppo portuale del basso Adriatico.
Il porto di Brindisi ha registrato nel solo anno 2016 un aumento del 31% di passeggeri per la Grecia passando dai 250mila del 2015 ai 330 mila passeggeri del 2016, grazie ad un aumento dell’offerta che con 4 compagnie ha garantito il collegamento, durante l’estate, con Igoumenitsa e con le isole greche dello Ionio, registrando altresì una stabilità, rispetto agli anni scorsi, dei valori degli altri traffici come per esempio i camion o i collegamenti con l’Albania.
Nel prossimo mese di Aprile 2017 riprenderà una linea di crociere con uno scalo settimanale della compagnia MSC e l’economia che può generare tale importante flusso turistico è un’opportunità che Brindisi dovrà saper cogliere.
“A fronte di questi risultati incoraggianti – scrive il presidente di OPS Teo Titi- si riscontra purtroppo un disinteresse per il porto di Brindisi che naturalmente non può che preoccupare gli operatori locali.”
Gli operatori chiedono al presidente Emiliano e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio che siano accelerate le procedure per la nomina del Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema non più procrastinabile. “La quotidiana incertezza- aggiungono- che gli operatori vivono rallenta infatti l’operatività e genera una stasi che si aggiunge al rallentamento generalizzato dovuto alla concomitante crisi amministrativa del Comune di Brindisi. Ne consegue un’effettiva impossibilità di creare politiche di sviluppo e di attrazione di nuovi traffici oltre al rischio di non riuscire a consolidare quelli esistenti.Il porto di Brindisi ha un’impellente necessità di investimenti infrastrutturali e di un piano regolatore portuale, fermo ancora al 1975, che non può essere gestito da un’Autorità Portuale commissariata, una delle pochissime in Italia ancora rimasta tale.”
L’intento dell’associazione è quello di sottoporre all’attenzione di Emiliano queste problematiche e di fornire, con spirito costruttivo, spunti di riflessione per la creazione di nuove opportunità e di un percorso di crescita che veda coinvolto il territorio brindisino nell’ambito di un più ampio coinvolgimento di un sistema pugliese.
BrindisiOggi
ma non è che si tratta di una politica di affossamento per distruggere completamente pian piano il nostro meraviglioso porto? PORTA DEL MEDITERRANEO?