BRINDISI– Niente più differenziata a casa, niente più bidoni sul balcone, perché a farla ci penserebbe un impianto costruito ad hoc. È apparsa una soluzione miracolosa quella prospettata da un’azienda israeliana, la Bio Arrow, ai componenti della commissione Ambiente del Comune di Brindisi. Questo impianto potrebbe sorgere proprio a Brindisi.Due rappresentati del gruppo israeliano qualche giorno prima di Natale hanno illustrato il proprio progetto ai membri della commissione Ambiente. Dalla descrizione prospettata sembrerebbe la manna dal cielo.
Dovrebbe funzionare così: si raccolgono i rifiuti, vengono trasporti in questo impianto, un’enorme vasca d’acqua, e la differenziata verrebbe fatta secondo il loro peso. In base al peso i rifiuti verrebbero separati. Un nastro contiene un magnete che attrae il ferro, l’umido verrebbe separato con trattamento biologico. Il compost prodotto, sempre secondo i tecnici, sarebbe di buona qualità, quello riconosciuto in classe uno. Le ecoballe sarebbero poi utilizzate come riempitivo per le discariche. In poche parole la differenziata verrebbe fatta attraverso un trattamento meccanico biologico. Niente più fastidi in casa, cinque bidoni sui balconi e giorni di raccolta alterni.
Un impianto di questo genere è stato realizzato solo a Tel Aviv, in Australia e il California, non esiste in Europa. E vorrebbero realizzarlo a Brindisi. Pur di farlo qui, l’israeliani sono disposti a pagare il totale dell’investimento, 12 milioni di euro, chiedono solo la concessione del suolo per 20 anni. E se il Comune vuole, potrebbero cedergli il 20 per cento dell’investimento. Una specie di royalties.
Con il nuovo impianto solo il 15 per cento dei rifiuti andrebbe in discarica, tutto il resto in questa grande vasca. Quindi solo una piccola parte sarebbe smaltita ad Autigno.
A Brindisi per ora resta il problema della frazione umida, c’è già un impianto di compostaggio, ma può ospitare solo 20 tonnellate di umido al giorno, il resto dovrebbe andare Modugno, per un costo di 100 euro a tonnellata, più le spese di viaggio. È per questo che si preferisce conferire in discarica, dove il Comune paga 45 euro a tonnellata. Ed è per questo, che ancora in alcuni quartieri la differenziata non è partita.
Gli israeliani sono pronti a tornare a Brindisi per discutere del progetto, disponibili anche a collaborare con le aziende che si occupa sul territorio di rifiuti.
Perché abbiano scelto proprio il capoluogo messapico è ancora presto per dirlo.
Lucia Portolano
condivido il progetto raccolta rifiuti, con la separazione, recupero e credo nuovi posti di lavoro.
( Domanda:perche’ ci si aspetta che siano gli americani.indiani.arabi.israeliani,ecc a proporre nuove iniziative e noi italiani restiamo a guardare?)