Giuseppe combatte, riuscito l’intervento al fegato

BRINDISI- Sta lottando Giuseppe, il suo cuore è forte ieri ha superato un nuovo intervento al fegato. Il 32enne brindisino, Giuseppe Fiume è ancora in coma farmacologico ricoverato al Policlinico di Bari dove è stato trasferito il 3 gennaio scorso. Le speranze sono tante, i suoi famigliari e gli amici più stretti sono accanto a lui, possono vederlo solo per pochissimo tempo, ma da giorni non lasciano la sala d’attesa dell’ospedale barese.

Ieri mattina è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico, l’operazione è riuscita. Un piccolo passo che non fa perdere le speranze. Il giovane la mattina del 2 gennaio scorso è stato raggiunto da un colpo di fucile a canne mozze. Un incidente, così ha raccontato ai magistrati e ai carabinieri, Dionisio Livera, 29 anni di Brindisi, l’uomo  che maneggiava l’arma da cui è partito il colpo. I due erano conoscenti, amici di infanzia. Il fatto è avvenuto in un casolare nelle campagne di Sant’Elia, nei pressi di via Benvenuto Cellini. Fiume stava lavorando con suo padre in una villetta vicino al casolare, fa il muratore, ad un certo punto si è spostato per cercare una rete e si diretto dove era Livera. Entrato nel casolare dopo poco è partito il colpo, il 29enne nel frattempo è fuggito.

Livera è stato arrestato perché nella struttura sono state trovate delle armi,  della marijuana e un passamontagna. Ieri è stato convalidato il suo arrestato, durante l’interrogatorio di garanzia ha confermato la prima versione resa ai carabinieri che lo avevano fermato poco dopo la tragedia. Il 29enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella, ha detto che stava maneggiando il fucile a canne mozze, e che il resto delle cose scoperte  nel casolare lui le aveva trovate in un borsone sulla spiaggia.

Per ricostruire tutta la vicenda bisognerà aspettare che Giuseppe Fiumi si svegli, per ora è tenuto in coma farmacologico.

BrindisiOggi

 

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