BRINDISI- La giunta comunale di Brindisi ha approvato questa mattina la proposta di bilancio di previsione del 2014. Il primo atto importante dello neo esecutivo politico nominato nei primi giorni di agosto. Ora il documento dovrà passare l’esame del consiglio comunale, uno scoglio importante per la maggioranza del sindaco Consales, che in questi giorni d’agosto è chiamata ad affrontare la scottante questione del futuro della Multiservizi, società partecipata del Comune.
I gruppi di maggioranza non hanno ancora assunto una posizione unanime. Una parte insieme al sindaco è convinta che è necessaria aprire la fase di liquidazione con gli oltre 3 milioni di euro di perdite. I centristi spingono per trovare una soluzione per evitare di liquidare la società.
“Si tratta di un momento importante della vita amministrativa – afferma il Sindaco Mimmo Consales – che ha impegnato la struttura comunale per interi mesi allo scopo di risolvere i problemi legati alla gestione finanziaria dell’ente. Posso dire con estrema soddisfazione che l’Amministrazione Comunale non ha inteso aumentare alcuna tassazione di pertinenza dell’ente e che le uniche variazioni sono dettate da quanto previsto a livello centrale. Previste alcune importanti agevolazioni, come quella per il settore agricolo, per i casi più gravi di indigenza e per i fabbricati dichiarati inabitabili o inagibili con provvedimento dell’Autorità Giudiziaria (confisca, sequestro). Tali immobili saranno esclusi dal pagamento del tributo fino a revoca del provvedimento giudiziario. Allo stesso tempo (al contrario di ciò che sta avvenendo in tantissime altre città) non sarà in alcun modo alterata l’offerta di servizi al cittadino”.
Dopo questa pausa di ferragosto la maggioranza torna a riunirsi, vertice con capigruppo e segretari cittadini convocato per giovedì prossimo alle 17.
BrindisiOggi
Un deferente e genuflesso grazie ai nostri amministratori che hanno esentato (forse) gli immobili confiscati o sequestrati o non utilizzabili! Come sono umani loro!
L’IMU (imposta municipale unificata) applicata ai beni immobili strumentali, è un vero e proprio PIZZO richiesto alle aziende indipendentemente dalla loro attività e dai risultati economici (pagano anche le aziende chiuse). Così come coloro che, dopo aver pagato pesanti imposte sugli stipendi, hanno investito il restante in un immobile. Se la smettessimo di essere pecore belanti pronte e prone alle inique richieste, chi ci governa capirebbe che vanno spesi i soldi che si hanno e non invece raccattare a viva forza tutti quelli che servono. Nel sistema feudale con re, vassalli e valvassori non accadeva niente di peggio e niente di più antidemocratico.